Antiriciclaggio: sono diverse le fonti normative internazionali e vige anche un decreto nazionale. Vediamo inoltre la regolamentazione per banche, professionisti e società . E per noi cosa cambia?
Antiriciclaggio e la normativa internazionale anti terrorismo
Per quanto riguarda la normativa internazionale antiriciclaggio le fonti sono da riferire a convenzioni internazionali, raccomandazioni indicate dal GAFI e ovviamente alle norme europee.
Il GAFI ovvero il Gruppo d’Azione Finanziaria Internazionale (o FATF Financial Action Task Force) è un organismo nato nel 1989 durante il G7 di Parigi col compito di elaborare e sviluppare strategie internazionali di lotta al riciclaggio di denaro illecito, dal 2001 si propone anche di prevenire il finanziamento al terrorismo.
Il GAFI si compone di 35 membri che rappresentano altrettanti stati o principali centri finanziari del settore come l’Unione europea. Nel 2012 il GAFI ha pubblicato l’ultimo aggiornamento del documento ufficiale “40 raccomandazioni” con le relative misure da seguire e eseguire in ambito antiriciclaggio, per combattere il finanziamento al terrorismo, alla produzione di armi di distruzione di massa e il riciclaggio di denaro.
Antiriciclaggio normativa europea e nazionale
L’Unione Europea, dal canto suo, è attiva nel campo delle norme antiriciclaggio fin dagli anni ’90 in particolare con 4 direttive.
- La direttiva 1991/308/CEE del 10 giugno 1991, definiva per la prima volta il riciclaggio dei proventi di attività illecite in relazione ai reati connessi in particolare col traffico di stupefacenti e imponeva obblighi solo al settore finanziario.
- La direttiva n. 2001/97/CE, del 4 dicembre 2001 del Parlamento europeo e del Consiglio ha esteso l’ambito d’applicazione della direttiva 91/308/CEE per ciò che concerne il tipo di reato, le attività e per la prima volta anche per le professioni coinvolte.
È nel giugno del 2003, che il GAFI rielabora per la prima volta le sue raccomandazioni e sulla base delle direttive europee le estende al finanziamento del terrorismo, consigliando di attuare obblighi più dettagliati per l’identificazione e la verifica dell’identità dei clienti.
- Si arriva così alla direttiva n. 2005/60/CE del 25 novembre 2005 che teneva conto di quanto indicato dal GAFI.
- Infine è stata emanata la direttiva 2015/849/CE del 20 maggio 2015 riguardante in modo specifico ‘la prevenzione dell’uso del sistema finanziario a scopo di riciclaggio dei proventi di attività criminose e di finanziamento del terrorismo’, entrata in vigore il 26 giugno 2015, che dovrà essere recepita dagli Stati membri entro il 26 giugno 2017. Questo ovviamente implica che i suoi effetti coinvolgono eventuali decreti legge nazionali abrogando inoltre sia la direttiva del 2005, sia  la direttiva 2006/70/CE emanata dalla Commissione del Parlamento europeo.
Arrivando all’ambito italiano per l’antiriciclaggio, il riferimento fino al 2015 è stato il decreto legislativo n° 231 del 21 novembre 2007 con le relative disposizioni emanate dal Ministro dell’Economia e delle Finanze, ma che dovrà quindi essere completamente riscritto.
Antiriciclaggio 1.000 euro
Sempre parlando di ambito nazionale, non vanno dimenticate le disposizioni indicate dal decreto legge 6 dicembre 2011 n° 201 antiriciclaggio che però per alcune norme, come il limite di pagamento in contanti che è stato poi recentemente rivisto in seguito alla legge di stabilità 2016. L’importo infatti spendibile in contanti è stato innalzato nuovamente a 3.000 € tranne i pagamenti eseguiti dalla pubblica amministrazione e i money transfer.
La normativa per banche, professionisti e societÃ
Ad oggi è quindi la direttiva 2015/849/CE che sta indicando la strada da seguire agli stati membri europei compresa l’Italia. Nascono  così gli obblighi e le richieste a cui noi tutti utenti, professionisti, società , banche dobbiamo conformarci: dai dati richiesti per la verifica sull’identità personale, al limite di circolazione di contante o di importo per assegni.
Principali novità della Direttiva 2015/849/CE antiriciclaggio
- Il riferimento nazionale per la normativa antiriciclaggio saranno le camere di commercio, quindi per ogni informazione più dettagliata si potrà chiedere direttamente a loro. In particolare la direttiva ha posto l’accento su alcune procedure e azioni.
- Favorire misure specifiche che mirino a consolidare la collaborazione internazionale tra i vari organismi.
- L’inserimento dei reati fiscali come ‘attività criminosa’. Questa è una novità fondamentale che permetterà di inserire i dati fiscali di un’attività e di segnalarla come attività criminosa.  Per ricevere una verifica, basterà anche solo il sospetto da parte di funzionari o addetti.
- L’aumento di potere della UIF (Unità di informazione finanziaria) di ogni paese membro.
- Standard di trasparenza più elevati soprattutto per società , fondazioni e professionisti.
- Creazione di registri di imprese specifichi che permettono di mettere a disposizioni i dati societari per una serie di soggetti autorizzati come: autorità che vigilano in materia di normativa antiriciclaggio; guardia di finanza o autorità che combatte l’evasione fiscale; Banche o Posta; enti che preservano il coi detto ‘interesse legittimo’ come i giornalisti investigativi; società che hanno il compito di verificare la clientela come i professionisti, gli istituti di credito, o società finanziarie.
- Per ciò che riguarda la verifica legittima della propria clientela, i vari enti potranno inoltre richiedere di consultare i registri in particolare in due casi:
- Se sono persone che hanno un’attività commerciale e occasionalmente eseguono operazioni in contante pari o superiore a € 10.000 (in una sola o più operazioni);
- Se sono operatori di gioco d’azzardo per importi superiori a € 2.000.
- La direttiva 2015/849/CE è accompagnata dal regolamento 2015/847 (che ricordiamo abroga il 1781/2006) e che fa riferimento ai dati e alle informazioni che devono accompagnare i trasferimenti di fondi da banche a banche. Questi obblighi non saranno più solo per l’ordinante, ma anche per i beneficiari dei trasferimenti.
Il tutto permetterà ovviamente una maggior tracciabilità dei flussi finanziari e saranno applicate da importi pari o superiori a € 1000 in su. Saranno invece esclusi dal tracciamento i trasferimenti effettuati con dispositivi elettronici (carte ecc) purché la stessa carta sia usata per tutti i trasferimenti.
Antiriciclaggio: cosa cambia per noi?
Certamente il maggiore controllo potrà in alcuni casi essere percepito come fastidioso, ma sappiamo che tutte queste nuove restrizioni vanno in una direzione precisa: la nostra sicurezza. Un controllo che mira a isolare chi ricicla denaro illecito, chi non sta operando onestamente, ma anzi usa soldi per favorire il terrorismo, io credo sia un buon “fastidio” da sopportare. Non credi?
Giovanni dei Bartolomei
Churchill disse: “Chi è disposto a perdere la propria libertà per la sicurezza, non merita né l’una, né l’altra”.
Come se i terroristi facessero passare i loro soldi per i “normali” canali finanziari…
Non sembra piuttosto una mossa per mettere “sotto controllo” tutti i cittadini? come coloro che protestano contro l’attuale sistema, schedandoli ed in futuro, mettendoli a tacere?
Rosa Giuffrè
Sui finanziamenti illeciti al terrorismo concordo… ma tornando a una situazione più concreta e vicina alla nostra quotidianità : se una persona è onesta cos’ha da temere?
Luca Brugnoli
Buongiorno,
ho cambiato banca con una online della quale non farò il nome. Mi ritrovo ad avere un limite di prelievo con il bancomat di 1500 euro/mese già raggiunto. Quindi ho pregato un mio cliente di pagarmi con un assegno (2.000 euro) che avrei cambiato presso la filiale emittente. E’ stato un incubo. Il mio cliente ha dovuto fare un’email per autorizzare la banca a cambiare l’assegno e poi non è bastato, c’è stata una telefonata con il responsabille di filiale e poi non ancora contenti il mio cliente ha dovuto spedire una seconda email di conferma. Sono onesto, non ho nulla da temere ma perché ci rendono la vita difficile?
Rosa Giuffrè
…perché purtroppo questo sistema va a discapito di gente onesta come lei, come me e come tanti…
daniele
Buongiorno,
una domanda per cortesia:
Sono obbligato a recarmi in banca per firmare il modulo o e´ un mio diritto poterlo inviare in line ( Fax o scansione)?
La ringrazio in anticipo per la cordiale risposta,
Daniele