Il quesito del referendum costituzionale
L’ordinanza del giorno 8 agosto ha approvato il quesito per il referendum costituzionale e il Governo ha fissato domenica 4 dicembre 2016 come data del voto.
Approvate il testo della legge costituzionale concernente ‘disposizioni per il superamento del bicameralismo paritario, la riduzione del numero dei parlamentari, il contenimento dei costi di funzionamento delle istituzioni, la soppressione del Cnel e la revisione del titolo V della parte II della Costituzione’, approvato dal Parlamento e pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 88 del 15 aprile 2016?
Questo il testo del quesito presentato dal Comitato per il sì e che ha ricevuto l’approvazione della Corte di Cassazione. Certo, una lettura non basta a capire cosa ci viene chiesto, né ad orientare il nostro voto. Vediamo allora quali sono i punti principali della riforma.
La costituzione del Senato
Il testo della riforma costituzionale prevede innanzi tutto la modifica di ruoli e potere delle Camere del Parlamento, con il passaggio da un attuale bicameralismo perfetto ad uno differenziato, andando a toccare soprattutto la composizione e la funzione del Senato. Non più, dunque, due Camere con ruolo paritario: il Senato, secondo la riforma, sarà composto da 95 membri, eletti dai Consigli regionali che li sceglieranno tra i propri componenti e, nella misura di uno per ciascuno, tra i sindaci dei comuni nei rispettivi territori. Vi saranno poi 5 membri di nomina presidenziale, a cui andranno aggiunti gli ex presidenti della Repubblica.
Il Senato diventa così organo a rinnovo parziale: la durata in carica dei senatori eletti coincide con la durata dei consigli regionali che li hanno scelti. Eliminata, per ciò, la facoltà del Presidente della Repubblica di sciogliere il Senato. Viene eliminata la elezione diretta da parte dei cittadini italiani, sostituita da un’elezione di secondo grado: gli elettori scelgono i consigli regionali, i quali a loro volta scelgono i senatori. Questa nomina deve essere operata nel rispetto delle scelte che gli elettori hanno espresso in sede regionale e comunale, in ragione quindi dell’esito delle elezioni degli organi territoriali.
Referendum costituzionale: le funzioni del Senato
Cambiano anche i compiti e i poteri attribuiti alle due Camere. Ad oggi, Senato e Camera dei Deputati, hanno peso paritario nella funzione legislativa, cioè nell’approvazione delle leggi che regolano la vita all’interno del nostro Stato. La riforma costituzionale oggetto di referendum andrà invece a modificare in maniera radicale questo equilibrio, assegnando al Senato soltanto alcun funzioni precise.
Indennità ai parlamentari
L’art. 69 della Costituzione, che oggi prevede un’indennità a favore dei Parlamentari, verrebbe sostituito con la previsione di tale indennità soltanto per i membri della Camera dei Deputati.
Giudizio preventivo di legittimità costituzionale
La legge di riforma prevede la modifica dell’art. 73 della Costituzione, con l’introduzione di un possibile giudizio di legittimità preventivo da parte della Corte Costituzionale sulle leggi che disciplinano l’elezione dei membri delle due camere. Il controllo, da effettuarsi ovviamente prima che la legge venga pubblicata, non viene fatto automaticamente, me deve essere richiesto, con motivazione, da almeno un quarto dei membri della Camera dei deputati o almeno un terzo dei membri del Senato, entro dieci giorni dall’approvazione della legge stessa.
Referendum
Modificato anche l’art. 75 della Costituzione, che determina i quorum necessari per la validità dei referendum. Il nuovo testo prevede che, se la proposta di referendum è stata avanzata da ottocentomila elettori (invece dei cinquecentomila minimi richiesti per indirlo), a rendere valido il voto basta la partecipazione di tanti elettori da rappresentare la maggioranza di coloro che hanno votato alle ultime elezioni per la Camera dei Deputati. Naturalmente, per la vittoria occorre la maggioranza dei voti espressi.
Funzione legislativa
Con la riforma costituzionale al Senato rimarrà la competenza a concorrere, insieme alla Camera, alla approvazione delle leggi soltanto per alcune materie, espressamente individuate dalla Costituzione. Tutte le altre leggi saranno di competenza esclusiva della Camera dei Deputati.
Proposta di modifiche
Il Senato, per quelle leggi che saranno decise esclusivamente dalla Camera dei Deputati, mantiene il potere di proporre modifiche. Da tali proposte la Camera potrà tuttavia discostarsi votando con maggioranza semplice. La maggioranza assoluta è richiesta soltanto quando le proposte di modifica avanzate dal Senato riguardino leggi che danno attuazione alla c.d. “clausola di supremazia”, su cui torneremo più avanti.
Proposta di legge ed iniziativa legislativa
La riforma costituzionale lascia al Senato anche la facoltà di sottoporre all’esame della Camera dei Deputati un progetto di legge. Tale richiesta deve però essere avvallata dalla maggioranza assoluta dei senatori. Inalterato invece il potere dei senatori di iniziativa legislativa.
Commissioni d’inchiesta
La riforma costituzionale lascia al Senato, come pure alla Camera, il potere di creare delle Commissioni d’inchiesta. Tuttavia, nel caso del Senato, questo potere è limitato a materie di pubblico interesse e che riguardino le autonomie territoriali, di cui il Senato è una sorta di “ambasciatore”.
Elezione del Presidente della Repubblica
A tale elezione continuano a concorrere tutte e due le Camere in seduta comune. Tuttavia, se il Presidente della Repubblica non è in grado di adempiere alle proprie funzioni, a sostituirlo sarà il Presidente della Camera dei Deputati, mentre attualmente tale incarico spetta al Presidente del Senato. Modifiche sono apportate anche al quorum necessario per l’elezione del Presidente della Repubblica: dal quarto scrutinio è necessaria la maggioranza dei tre quinti dell’Assemblea, dal settimo scrutinio è necessaria la maggioranza dei tre quinti dei votanti.
Elezione dei giudici della Corte Costituzionale
Se attualmente è previsto che i cinque giudici vengano nominati dall’Assemblea in seduta comune, con la riforma costituzionale le nomine vengono spartite tra Camera dei Deputati (che ne elegge tre) e Senato (che ne elegge due).
Referendum costituzionale: i poteri del Governo
La riforma costituzionale mira a rafforzare il potere del Governo nel processo di approvazione delle leggi. Da questo presupposto nasce l’istituto del voto a data certa: il Governo può, secondo la riforma, chiedere che un disegno di legge, ritenuto essenziale per l’attuazione del programma di governo, venga inserito con priorità nell’ordine del giorno della Camera e sottoposto a pronuncia definitiva della stessa entro settanta giorni dalla deliberazione. Termine prorogabile per un massimo di quindici giorni.
Anche lo strumento governativo del decreto-legge (una forma di legiferazione d’urgenza, che necessita di una successiva approvazione e trasformazione in legge) viene rivisto dalla legge di riforma costituzionale, la quale stabilisce che il decreto legge:
- non può provvedere in materia costituzionale, di delegazione, di ratifica dei trattati internazionali e di approvazione del bilancio;
- non deve riguardare materia elettorale, tranne il caso in cui disciplini il procedimento elettorale e lo svolgimento delle elezioni;
- non può riproporre disposizioni di precedenti decreti-legge che non sono stati convertiti in legge, né regolare i rapporti giuridici che siano nati sulla base degli stessi;
- non può rendere nuovamente valide le disposizioni che la Corte Costituzionale abbia dichiarato illegittime;
- deve recare misure di immediata applicazione e di contenuto specifico, omogeneo e corrispondente al titolo;
- in sede di conversione di decreti-legge in legge, non possono essere approvate delle disposizioni che sono estranee all’oggetto o alle finalità del decreto stesso.
Il titolo V della Costituzione e le Province
La riforma costituzionale proposta all’esame del referendum prevede anche la modifica del titolo quinto della Costituzione, con importanti cambiamenti.
- Soppressione definitiva delle Province, che vengono così eliminate anche dal testo della Costituzione;
- Modifiche alla competenza legislativa e regolamentare di Stato e Regioni (art. 117 Cost., già più volte rivisto in passato): in particolare, viene eliminata la competenza concorrente, suddividendo le materie che rientravano in questa competenza tra la competenza legislativa statale e quella regionale. Ad esempio, restano di competenza esclusiva dello Stato:
- la tutela e la promozione della concorrenza;
- il coordinamento della finanza pubblica e del sistema tributario;
- le norme sul procedimento amministrativo e sulla disciplina giuridica del lavoro pubblico;
- le disposizioni generali per la tutela della salute;
- la sicurezza alimentare;
- la tutela e sicurezza del lavoro, nonché le politiche attive del lavoro;
- l’ordinamento scolastico, l’istruzione universitaria e la programmazione strategica della ricerca scientifica e tecnologica.
- Clausola di supremazia: in base ad essa lo Stato, su proposta del Governo, può legiferare su materie che non sono riservate alla sua esclusiva competenza. Questo potere può essere esercitato quando appare necessario per la tutela dell’unità giuridica o economica della Repubblica, o per la tutela dell’interesse nazionale. In questo caso, la Camera dei Deputati, se vuole rifiutare le modifiche proposte dal Senato, deve farlo con la maggioranza assoluta;
- Regionalismo differenziato: modifiche sono previste anche per l’art. 116 Cost., il quale prevede ipotesi in cui lo Stato può riconoscere particolari forme di autonomia ad alcune regioni ordinarie. La modifica interessa in particolare le condizioni di attuazione: la regione interessata deve essere in condizione di equilibrio tra entrate e spese del proprio bilancio; l’iniziativa della regione non è più un presupposto essenziale, ma solo eventuale; l’attribuzione di questa speciale autonomia avviene con legge approvata da entrambe le Camere, senza necessità di maggioranza assoluta e fermo l’accordo tra Stato e regione interessata.
Le modifiche che interessano le regioni non si applicano alle Regioni a Statuto speciale fino a che gli statuti stessi non saranno adeguati alle novità, fatte salve specifiche disposizioni per l’applicazione del c.d. regionalismo differenziato. Da ultimo, la riforma prevede anche l’abolizione del Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro (CNEL).
Significato delle riforma costituzionale
L’importanza della riforma costituzionale in discussione e del conseguente referendum è evidente: si vanno a toccare alcuni elementi fondamentali del nostro ordinamento e del nostro Stato, primo fra tutto l’equilibrio tra le due Camere del Parlamento, che fino ad oggi hanno lavorato insieme paritariamente per la creazione delle leggi statali.
La questione merita sicuramente una grande attenzione da parte di tutti i cittadini: da un lato è indubbio che l’attuale previsione costituzionale necessiti di snellimento, per impedire quell’eterno rimpallo di disegni di legge ed emendamenti a cui Senato e Camera dei Deputati ci hanno abituati. Dall’altro, è evidente che nel fare ciò si determina uno squilibrio a vantaggio di Camera dei Deputati e, parzialmente, di Governo. Se questo squilibrio sia un bene o un male è questione che non ha una risposta assoluta: l’esito dipende, ritengo, dalla capacità della classe politica di gestire positivamente la novità.
Certo, la Costituzione non deve necessariamente essere intoccabile, ma adeguarsi, come qualunque altra legge, ai tempi che cambiano e alle esigenze che un popolo manifesta. È il caso di questa riforma? Discuterne ora è fondamentale, prima di arrivare a ridosso del referendum costituzionale ed optare per un week end tardivo al mare pur di sfuggire all’ansia da voto. Quindi coraggio, facci sapere cosa ne pensi: mai come in questo caso la condivisione può essere qualcosa di utile e non un mero esercizio per le dita.
pat
Ammesso che ci sia l’eliminazione definitiva delle province dalla Costituzione, che cosa ne sarà di esse?
Sara Bolzani
Ciao Pat,
a quanto mi risulta, le province sono già state di fatto sostituite con le città metropolitane e i relativi dipendenti accorpati in altri enti territoriali.
Franco Frigerio
Buongiorno, vorrei chiederle se la nuova Costituzionale prevede l’abolizione del quorum nei referendum popolari.
Grazie
Franco Frigerio
Cernobbio -CO-
roberto fiore
si elimina il quorum,ma alza a dismisura il numero delle firme per i quesiti.
Giuliano
No il quorum rimane per i referendum richiesti con 500.000 firme, mentre sparisce se le firme sono 800.000.
roberto fiore
beh non è proprio così, sono state istituite le città metropolitane, ma per quel che riguarda le province siamo ancora in un limbo, tant’è che spesso i sindaci delle città capoluogo di provincia, fanno le veci del presidente della provincia, del quale fa le funzioni per le spese correnti, la maggior parte degli enti provincia, sono allo sfascio economico, con gravi conseguenze delle competenze provinciali su tutte scuole e strade.
Barbara
Le risulta male: le province sono vive e vegete ma in gravissimo dissesti finanziari. Molti dipendenti sono ancora al servizio delle province. Non spariranno neanche se vince il si alla riforma: spariscono dal testo della costituzione ma potranno di fatto essere regolate con leggi ordinarie. Hanno solo cambiato nome.
Vincenzo
Sulla carta sembrebbe di SI; ma nella realtà vi è solo del caos! Ecco spiegato il motivo per cui si pone l’accento a tale abrogazione anche in questo pseudo-referendum costituzionale! Se fosse stato per me, avrei preferito abrogare le Regioni, che tanti altri e hanno saputo regalare ai gia super-tartassati cittadini, senza dare nulla in cambio, se non gli scandali che la cronaca ci regala quotidianamente!
Romano Monti
Non succede nulla, praticamente nessun risparmio, dirigenti per lo piu’ inetti (scelti per politica e non per capacita’) e dipendenti idem. Tutti verranno “ricollocati” quando in Svizzera gli esuberi hanno ricevuto il licenziamento al venersi, ed al lunedi, erano a casa
Federico
Ma quella è la SVIZZERA!!!!!!!!!!
Non è mica l’Italia!
Angelo Paolucci
Nessun cambio sostanziale. Continueranno il clientelismo e le lotte tra le tribú politiche (partiti?). Chi governerá non sará, come sempre, il piú capace ma il favorito di interessi non sempre legittimi. Quando riusciremo ad abbandonare la partitocrazia a favore della meritocrazia?
Gabry
Le tue affermazioni mi sembrano più che altro un processo alle intenzioni. Anche un piccolo cambiamento è meglio dell’immobilismo a cui abbiamo assistito fino ad ora. Tutto è perfettibile ma, criticare prima ancora di provare, non mi sembra la strada.
gianni
Ma questo proposto non è un PICCOLO cambiamento. È uno stravolgimento!!!
pietro calabrese
Leggendo tale quesito chiunque voterebbe si al referendum, ma nei dettagli i cambiamenti che si propongono ( ad esclusione della eliminazione delle province )sono una vera vergogna.
manar
Concordo ma aggiungo che, a mio parere non dovrebbero essere abrogate la Provincie bensì andrebbero abrogate le Regioni, fda quando politicamente sono state istituite hanno fatto danni incalcolabili, basti pensare alla sanità e alla Scuola per rendersene conto, inoltre quanto costano al contribuente questi carrozzoni macinasoldi? Sono lo scandalo del paese.
Le Provincie come enti strettamente territoriali andrebbero rivalutate invece per il ruolo che potrebbero avere nello sviluppo del territorio nel quale operano
simao
esatto!
rosso luigino
Mi pare che questa esposizione della riforma sia incompleta in quanto vengono occultate tutte le modifiche riguardanti i referendum popolari.
Questo tipo di censura non si addice ad un sistema democratico di libera informazione.
Sara Bolzani
Ciao Luigino,
nessuna censura, abbiamo cercato di rendere conto delle tematiche principali, che sono già corpose, inevitabilmente qualcosa è stato lasciato fuori. Grazie della tua segnalazione, provvederemo ad approfondire anche questo tema e ad integrare l’articolo.
Ruggero
Tappiamoci il naso e votiamo “si”…se non altro per togliere di mezzo qualche ma.landrino privilegiato e si spera risparmiando anche qualche cent…possiamo dire che potrebbe essere un inizio per futuri ed “essenziali” cambiamenti ?! Una cosa però non viene menzionata nell’articolo e mi riferisco all’immunità degli eletti/nominati al senato…ma sta cosa che già ora puzza è vera !!!? Per finire, se il buon Renzi magari avesse anche proposto un adeguamento e ridimensionamento salariale adeguato, corretto e quantificabile al centesimo a priori (spese/uscite certe) per i politci attuali e futuri, credo che il “si” al referendum prenderebbe il 100%. Grazie
Laurum 1927
Concordo con Ruggero,molto dipenderà -dopo il si al referendum- dalla qualità delle persone che ci governeranno e che faranno le leggi, in ogni caso bisognerebbe evitare la “professione politico” consentendo solo due legislature per i parlamentari e per i ministri. Per quanto mi riguarda spero di non risvegliarmi dal sogno…. Ricordo spesso quando votai la prima volta nel ’48 e comincio’ il miracolo economico. Ma allora c’era De Gasperi e molti deputati e senatori avevano combattuto e fatta la Resistenza.
Madic Roma
Quale malandrino si toglierà di mezzo ? Nel niuovo Senato piombreranno, guarda un po’, i consiglieri regionali che si beccheranno anche loro i 15.000 euro mensili e addirittura l’immunità parlamentare così nessuno li potra toccare più. Risparmi ? quali ? Il buon renzi dici ? Ma come, lui, la banchiera boschetta che se mangiata i risparmi dei poveri stanno ammazzando l’Italia, i pensionati, i lavoratori, i disoccupati, gli esodati e i nostri poveri con quella schifezza e falsità del job act e tu mi vieni a dire “il buon renzi ?” assurdo, pazzesco, incredibile
Egi
Non cambierà comunque nulla quei politici a tre pensioni due stipendi diaria senza partecipare al lavoro e mazzette in tasca non verranno liquidati ma solo spostati da qualche altra parte dove potranno mangiare meglio e di più. La vera novità e il vero cambiamento sarebbe poter lasciare al cittadino la facoltà di decidere chi deve governare e non ai politici che sicuramente finirebbero con la solita storia del voto di scambio o di interesse
Emiliano
Proprio di malandrini privilegiati si riempirà il nuovo senato. Inoltre per risparmiare, occorre rovinare la costituzione più bella del mondo, a parere di costituzionalisti di fama internazionale? Per risparmiare seriamente sui costi della politica si potrebbe agire sui compensi dei parlamentari e sul loro numero, non sulla costituzione! Se vincesse il sì, sarebbe solo l’inizio del declino della democrazia in Italia. Tra l’altro la nuova costituzione è scritta in collaborazione con un plurindagato e condannato in primo grado per corruzione. Altro che tapparsi il naso, è evidente che è necessario votare NO!
Giuseppina
BRAVO Emiliano tutti NO non c’è volontà seria per i cittadini siamo sempre messi da parte
Giovanni
Vedo che è un buon cambiamento!
Massimo D'Amelio
Riforma perfettibile, nata bene ma cresciuta male per inserimenti richiesti da tutti che
Ne hanno inficiata la validità,ma è un primo passo. Nuova legge l’elettorale che andava fatta a turno unico in collegi uninominali molto legati al territorio senza recuperi proporzionali. Chi vince passa. Gli altri out. Abolizione del senato e del bicameralismo perfetto. Abolizione delle province, ridimensionamento delle regioni, accorpamento in unità più gestibili di comuni inferiori a 10ma resudenti. Riforma della pubblica amministrazione. Riforma fiscale. Riforma del mercato del lavoro. Se per 70 anni non è stato cambiato nulla, è scontato che la prima riforma serva create la soluzione di continuità politica e culturale ormai irrimandabile.
luigi
non sono daccordo a cambiare in questo modo
ciro
Le modifiche alla costituzione vanno fatte secondo un principio di come sono nate e cioè con una costituente, come fecero i padri fondatori, con una grande adesione del popolo. No con accordi tra Renzi e Berlusconi e poi fininiscono per non essere d’accordo. E portino solo confusione con lo stesso referendum. Morale preferisco non votare. In ogni caso non saprei più scegliere. E’ più facile scegliere al Supermercato.
Michele
La riforma costituzionale in atto è vergognosa,invito i cittadini a riflettere su alcuni autori delle modifiche…Denis Verdini in primis.
Lino
Faccio presente a tutti che la riforma per la Costituzione è frutto della Boschi. Poche parole a buon intenditore!!!!!!!!!!!!
Prisco
Questa è una riforma imposta e non proposta dalla j.p.Morgan americana al Pinocchio renzi svegliatevi con questa riforma se si vota si è veramente finita per tutti,e non ci sarà più rimedio anche perché per cambiare poi ci vorrebbe una rivoluzione del popolo e noi italiani siamo un popolo di Pulcinella per farla…votiamo no
Mauro
Più che sugli autori sarebbe il caso di riflettere sul merito e su cosa questa riforma comporti , ma tant’è , ormai la politica è cosa per pochi , gli altri son solo tifosi :-\
Giancarlo
Non concordo e voterò sicuramente NO. Riforma fatta su misura ad uso e consumo del premier non eletto.
Mauro
ah , così lei in vita sua a eletto un presidente del consiglio ?
dove e quando per l’esattezza ?
su dai , si parla di politica seria non di una partita di pallone , smettetela di tifare per questo o quell’altro cialtrone ed entrate nel merito delle questioni senza preconcetti ! ! !
Pasquale
Penso che un referendum indetto dallo stesso governo che ha ignorato il voto dei cittadini riguardo gli ultimi referendum sia quantomeno ridicolo, lo stesso fatto che questo sia cosi Ampio articolato e oscuro e che il governo stesso in maniera anche anticostituzionale caldeggi per il SI , debba essere un campanello di allarme per noi che andremo a votare….
Gabry
Allora continuiamo così che stiamo andando benissimo e siamo tutti felici e contenti !
Alma
tutti questi anni non abbiamo fatto che mandare accidenti ai politici e adesso che potremmo toglierne un bel po’ la gente ci ripensa e vuole tenerli? Ma in che mondo viviamo? La Costituzione va rinnovata perche’ deve seguire i cambiamenti che ci sono stati dal dopo guerra ad oggi.!! Viviamo in un mondo diverso e diverse sono le priorita’. Ma alla gente non interessa che l’Italia vada bene (partiti compresi) interessa solo a mandare a casa Renzi e del resto non gliene frega niente. Ma cara gente se non aveva preso in mano la situazione dell’Italia in quel momento saremmo finiti peggio della Grecia. E questo grazie a tutti i partiti che ci avevano governato fino all’ora.!!!
Ivan
Informatico, nulla ha che fare con la politica.
L’unica cosa giusta da fare è cambiare, rinnovarsi ed evolversi, così da poter stare al passo con i tempi.
Cambiare: abbandonare il Vecchio Sistema per il Nuovo Sistema.
Rinnovarsi: adottare un Nuovo Sistema.
Evolversi: migliorare il Nuovo Sistema ed ottenere così un Nuovo Sistema ancora migliore del precedente.
Questa è l’occcasione per snellire il processo burocratico e ottenere migliorie su tutti i fronti.
Homer
Nuovo Sistema??? Vogliamo parlare dell’immunità parlamentare ai nuovi senatori che arriveranno dai consigli regionali, la classe politica più corrotta e indagata? Ma per piacere!
Stefano
E’ veramente una vergogna dare l’ immunità parlamentare ai nuovi senatori dopo quello che sono riusciti a fare con il
bancomat delle regioni, comprandosi le cose più assurde, es.
mutande leghiste, gratta e vinci, caffè etc, etc.
Con questi miserabili personaggi si può organizzare una grande abbuffata nella speranza che scoppino.
Amen…
Michele
Non sono certo ma credo.che voterò no.
Il senato viene svilito, quindi tanto varrebbe a questo punto eliminarlo. E poi, perché senatori imposti dalle regioni e non scelti dai cittadini? Vogliono ancora una volta gestire la cosa pubblica dall’alto e non al servizio dei cittadini.
Mauro
a mio avviso un senato scelto dalle regioni porta ad una maggior considerazione dei territori , ogni senatore dovrà rendere conto alla propria regione oltre che agli elettori delle suddetta , per assurdo saranno le regioni ed i comuni ad entrare in senato avvicinando così la politica alla gente 🙂
Paride
L’attuale senato dovrebbe già essere rappresentativo delle regioni, considerato come viene eletto.
Ma sig. Mauro, Lei dagli attuali consiglieri Regionali o sindaco del capoluogo si sente per caso rappresentato? Come può un consigliere regionale di cui non ci si sente rappresentati (se non in rari casi) rappresentarci come senatore durante la sua giterella a Roma a spese nostre? Se me lo spiega, la ringrazio….
Giuliana
Perché dagli attuali senatori lei Paride si sente rappresentato. Io non so nemmeno chi sia il mio
Benito
Sicuramente SI
Renzo
Ben altre sono le priorità di un governo:NON è LA COSTITUZIONE CHE HA CONDOTTO L’ITALIA ALLO STATO IN CUI CI TROVIAMO !!! Il Clima e gli effetti devastanti dichiarati dopo che sono sucecssi, La credibilità e stima verso le istituzioni e la stime delle istituzioni verso il cittadino , la serenità della popolazione che “crede nel suo futuro” (pensionati e giovani senza lavoro) migrazione e immigrazione , potrei continuare a lungo …invece da mesi e per altri mesi non sentiremo che chiacchiere sulla costituzione . Il motto di Renzi :”se non riesci a convincerLi , CONFONDILI!!!!
Alberto Perinetti
La materia sembra molto più complessa e mascherare molti più trabocchetti di quanto non appaia da questa, per altro encomiabile, esposizione.
Ritengo utile, direi indispensabile, leggere quanto hanno scritto molti costituzionalisti, sia quelli del sì che quelli del no!
Lettura purtroppo non di facile digestione, ma ci tocca!
filippo la barbera
Bisogna cambiare ma questa riforma e’ peggio dell’ultima legge elettorale.
Voglio ritornare a votare il mio deputato e non farlo decidere a chicchessia.
Tra l’altro il senato non verra’ eliminato ma composto dal premier di turno e la cosa non mi piace per nulla,Vabbe’ che ormai dovremmo essere abituati a non votare piu’ ma lasciare decidere al presidente di turno chi deve guidare il governo ma mi sembra che si stia esagerando.Mi sembra di ritornare indietro di qualche VENTENNIO addietro .Votero’ NO e forse non andro’ a votare e sarebbe per me la prima volta.Bisogna cambiare ma non e’ necessario farlo per una scommessa.
Gabriele
Certamente, assolutamente NO!!!
Paolo
Certamente SI
gius
ma il numero dei deputati non doveva calare? Nonostante tutto continueremo ad avere il parlamento più numeroso e meno efficiente del mondo rispetto alla popolazione? Io voterò NO perchè giá 300 mi sembrano tanti
Antonio
Se non vado errato gli Italiani hanno già votato a favore in un referendum , approvando quanto stabilito dall’allora governo, sulla introduzione delle Regioni.
RISULTATO: dagli anni Settanta alla riforma del 2001, le regioni hanno visto crescere in tutti i campi la loro autonomia organizzativa e di spesa senza che di pari passo crescesse la loro autonomia fiscale. Le regioni, quindi, si trovavano ad avere la possibilità di spendere sempre più denaro in un numero sempre maggiore di campi, ma nel contempo senza doversi impegnare a recuperare quel denaro: senza che fossero soldi loro.
Le imposte che vengono alzate per riparare ai buchi nei bilanci regionali, infatti, sono imposte statali; e aumentano per decisione del Parlamento (che si prende anche tutte le critiche). Molto spesso lo Stato aiuta direttamente le regioni, prelevando il denaro dalla fiscalità generale (quella che pagano tutti i cittadini) e utilizzandolo per ripianare le perdite di una sola regione. In questo modo si toglie anche agli abitanti della regione l’incentivo a punire gli amministratori locali inefficienti. Se la perdita viene spalmata su tutti gli italiani, gli abitanti della regione non subiscono particolari danni da una gestione poco oculata dei soldi pubblici (e paradossalmente alcuni di loro potrebbero anche riceverne dei vantaggi, come per esempio parenti assunti in regione per svolgere incarichi inutili).
Vogliamo ripetere lo stesso errore, fidandoci di quanto ci raccontano i media ( spesso pilotati ed imbavagliati) ?
Prima di decidere pensiamo ai nostri figli ed ai nostri nipoti… non escludendo che oggi il governo è di un dato colore politico, ma domani inevitabilmente queste furbizie, studiate da chi pensa di essere IMMORTALE, potrebbe consegnare questo REGALO ad altri…
Carlo
Il problema non è la Costituzione, sono le persone (politici) e il modo di fare politica che sono diventate arroganti e irriguardose delle vere necessità dei cittadini. Dicono: “avremo meno burocrazia e risparmi sulle spese”. Due cose che si possono ottenere senza toccare la costituzione, basta volerlo! Più impegno, più serietà, più interesse alle necessitò del Paese. Per governare (bene) una nazione non è determinante una poltrona in più o in meno, ma il culo che ci sta sopra. E chiudo: è ora che siano i cittadini a scegliersi il proprio governo.
Anna
L’obiettivo della riforma era di eliminare il Senato e non s’è fatto, per ridurre gli inutili costi del Senato, solo le province sono state eliminate ,per di più i senatori vengono scelti dalle Regioni non dai cittadini; non si evincono migliorie reali nè sui costi di spesa, nè su riforme costituzionali snelle, dunque perchè votare sì. Vorrei farlo ma non riesco a vedere motivi validi, qualcuno me li faccia notare per cortesia.
Mauro Tinacci
Io voto convintamente per il Sì , perché finalmente dopo decenni (io ho 67 anni) si riesce a dare una prima svolta ad un sistema ormai vecchio per il quale ormai da tempo indefinito si studiavano delle riforme , che regolarmente venivano tenute nel cassetto perché in realtà non si voleva cambiare niente. In ciò che è stato fatto c’è qualcosa che mi lascia qualche perplessità, ma non ho incertezze nell’andare a votare “Sì, Sì e Sì” !!!!! e spero che siano tantissime le persone che non si asterranno dal voto perché finalmente abbiamo bisogno di sapere qual è la vera maggioranza in Italia. Il mio unico invito alle persone, anche se spero che passi il Sì alle modifiche, è “VOTATE COME VI PARE, MA ANDATE A VOTARE!!!!.
Antonio
Spero si voti per articoli e non in blocco, io sul senato sarei d’accordo ma trovo che sia stato fatto poco. Eppoi Renzi mi deve dire quanto si risparmia con questa modifica della costituzione , non vorrei che si trattasse di poche centinaia di milioni di euro, eh?
Lucio
Renzi non è stato eletto dal popolo italiano perciò non deve modificare la massima legge italiana! (Il Senato doveva essere abolito, così come le Province che ora si chiamano Città Metropolitane)
Domenico Laurenzi
La Costituzione si può anche cambiare ma democraticamente e soltanto dopo averne informato e soprattutto ascoltato i suoi Cittadini. La riforma deve avere l’appoggio sia del Popolo che di tutti i Partiti Politici che lo rappresentano, sia essi di maggioranza sia essi di opposizione. Chi può ascoltare i propri Cittadini è soltanto un Governo eletto democraticamente dal Popolo e non un governo nominato da un presidente che non lo ha mai rappresentato.
Roberto
Io votero’ no di sicuro. Ma come si fa’ a cambiare la COSTITUZIONE in base al proprio piacimento del momento.E poi con persone tipo Renzi non eletto da noi, Berlusconi condannato, e poi c’e’ Verdini che passa da un partito ll’altro. Ditemi voi come fate a votare si. Booooo
can
– Non immunità parlamentare
– La qualità del parlamentare deve dipendere dalla qualità delle maturità (modifiche delle stesse)
– Quale la durata del parlamentare ? La più breve onde modificare i possibili errori
– Statuti speciali regionali solo se non anticostituzionali
can
Aggiunta di una serie :
-Orientamento della costituzione italiana verso una costituzione europea,meglio ancora mondiale.
can
Aggiunta successiva :
-La prospettiva precedente potrebbe utilizzare in modo razionale i computer
Antonio Benji
SICURAMENTE NO
Giuseppe
In base a che cosa sono stati scelti solo questi punti ?? NO SECCO
Giovanni
Meglio di niente , anche se inizialmente era meglio.
Poi Renzi ha dovuto adattare il ponte ad una passerella.
Astarot
Certamente un NO convinto.
Michela
Sicuramente voterò no. E’ una riforma pasticciata, scritta male e pensata peggio che complica invece di snellire.
Senza entrare nel merito di CHI l’ha approvata e con che maggioranza, invito solo a leggere anche solo il testo riformato dell’art. 70: “La funzione legislativa è esercitata collettivamente dalle due Camere per le leggi di revisione della Costituzione e le altre leggi costituzionali, e soltanto per le leggi di attuazione delle disposizioni costituzionali concernenti la tutela delle minoranze linguistiche, i referendum popolari, le altre forme di consultazione di cui all’articolo 71, per le leggi che determinano l’ordinamento, la legislazione elettorale, gli organi di governo, le funzioni fondamentali dei Comuni e delle Città metropolitane e le disposizioni di principio sulle forme associative dei Comuni, per la legge che stabilisce le norme generali, le forme e i termini della partecipazione dell’Italia alla formazione e all’attuazione della normativa e delle politiche dell’Unione europea, per quella che determina i casi di ineleggibilità e di incompatibilità con l’ufficio di senatore di cui all’articolo 65, primo comma, e per le leggi di cui agli articoli 57, sesto comma, 80, secondo periodo, 114, terzo comma, 116, terzo comma, 117, quinto e nono comma, 119, sesto comma, 120, secondo comma, 122, primo comma, e 132, secondo comma. Le stesse leggi, ciascuna con oggetto proprio, possono essere abrogate, modificate o derogate solo in forma espressa e da leggi approvate a norma del presente comma. Le altre leggi sono approvate dalla Camera dei deputati. Ogni disegno di legge approvato dalla Camera dei deputati è immediatamente trasmesso al Senato della Repubblica che, entro dieci giorni, su richiesta di un terzo dei suoi componenti, può disporre di esaminarlo. Nei trenta giorni successivi il Senato della Repubblica può deliberare proposte di modificazione del testo, sulle quali la Camera dei deputati si pronuncia in via definitiva. Qualora il Senato della Repubblica non disponga di procedere all’esame o sia inutilmente decorso il termine per deliberare, ovvero quando la Camera dei deputati si sia pronunciata in via definitiva, la legge può essere promulgata. L’esame del Senato della Repubblica per le leggi che danno attuazione
all’articolo 117, quarto comma, è disposto nel termine di dieci giorni dalla data di trasmissione. Per i medesimi disegni di legge, la Camera dei deputati può non conformarsi alle modificazioni proposte dal Senato della Repubblica a maggioranza assoluta dei suoi componenti, solo pronunciandosi nella votazione finale a maggioranza assoluta dei propri componenti. I disegni di legge di cui all’articolo 81, quarto comma, approvati dalla Camera dei deputati, sono esaminati dal Senato della Repubblica, che può deliberare proposte di modificazione entro quindici giorni dalla data della trasmissione. I Presidenti delle Camere decidono, d’intesa tra loro, le eventuali questioni di competenza, sollevate secondo le norme dei rispettivi regolamenti. Il Senato della Repubblica può, secondo quanto previsto dal proprio regolamento, svolgere attività conoscitive, nonché formulare osservazioni su atti o documenti all’esame della Camera dei deputati.”
Ma è uno scherzo o cosa? Questo sarebbe semplificare? Hanno scritto le norme costituzionali esattamente come scrivono le norme ordinarie, e cioè con i piedi! e lo scrivo da addetta ai lavori che, ogni santo giorno, si ritrova a cercare di interpretare e capire che diamine passava nella testa del “legislatore” quando ha partorito certe nefandezze.
La riprova è che siamo invasi da articoli come quello scritto da Sara Bolzani, peraltro fatto bene, che cercano di ridurre in pillole comprensibili un testo che di fatto non lo è, ma le norme per esteso non vengono mai riportate, chissà come mai? forse perché le persone incomincerebbero a capire, dopo il primo capoverso, che razza di obbrobrio vogliono farci votare.
pino
in effetti e cosi snellito il tutto,che alla fine non si capisce nulla,la chiarezza per tutti,ma penso che nemmeno loro stessi che l’hanno approvata ci capiranno qualche cosa,NO solo questa soluzione
roberto fiore
assolutamente No, se avessero voluto risparmiare come dicono, sarebbe bastato portare la camera a 300 membri(più della metà), e il senato a 150(da oltre 300)ne avremmo 450 in meno anzichè 300, la verità che per smantellare lo stato sociale bisogna mettere mano alla costituzione, 47 articoli della costituzione vengono rivisti, per volere della comunità europea in quanto la costituzione Italiana mette al centro il cittadino ed i suoi bisogni e la sua dignità, all’europa non interessa essendo un’unione basata sull’economia tuot court.
Adam
E’ vero che la nuova costituzione non crea affatto semplificazioni per quanto riguarda il processo di produzione delle norme, anzi lo complica: dalle nuove norme su Senato e procedura legislativa deriverebbero almeno 7 procedimenti legislativi differenti?
Altresì: è vero che verrà reso più difficile l’ampliamento della partecipazione diretta dei cittadini in quanto è previsto l’obbligo di raggiungimento di 150mila firme (attualmente ne servono 50mila) per i disegni di legge di iniziativa popolare?
Alessandro
Si, sicuramente si, bisogna cambiare!
gianpiero
Ciao,
penso che una riforma fatta a colpi di fiducia, a colpi di “canguro”,cioè senza discutere le posizioni dell’opposizione, da un parlamento dichiarato ILLEGITTIMO dalla Corte Costituzionale , imposta dal più deleterio e fascista presidente della Repubblica , tale Napolitano, e dalla banca JP Morgan , non è nemmeno da prendere in considerazione.
Alle ultime elezioni politiche ,consentite , nessuno ha proposto questo cambiamento, è inutile che si straccino le vesti per dirci che sono 70 anni che l’Italia ha bisogno di cambiare, prima si facciano eleggere dal popolo poi si discute.
Il Senato non si poteva abolire completamente? Non si potevano dimezzare i parlamentari? Non si poteva mettere anche un qualche articolo per obbligare un parlamentare a rispettare gli elettori che lo hanno eletto? (Visto che ormai la guerra è lontana) Un controllo sui redditi degli onorevoli, dopo il mandato Parlamentare?
Comunque un cambiamento cosi inutile e raffazzonato per mantenersi tutti i previlegi è da rigettare in tutti i modi.
E che vadano a casa il più presto possibile, troppo arroganti e li chiamerei anche “BUGIARDI”.
GianPi
Epicuro
Condivido in toto, questo governo è illegittimo, non è stato eletto e la legge che ha messo in piedi l’attuale parlamento è stata riconosciuta incostituzionale. Quindi tutti a casa, si torna a votare con l’ultima legge elettorale valida e poi…. si ricomincia da capo e sperando che al governo non ci finiscano dei nuovi buffoni, nani e ballerine, come se fosse un circo, senza offesa per gli “onesti” lavoratori dei circhi.
Donato
Bisogna votare per il bene della,Italia che ha bisogno anche delle numerose regioni con enti interegionali più efficienti meno costosi e in numero non superiore a cinque con abitanti di circa 12 milioni di abitanti
Ivo
In qualunque caso vorrei che la riforma della costituzione venisse fatta con la presenza di un governo votato è scelto dai cittadini e quindi legittimo e non da un governo messo lì per interessi di altri
Gianni Rand
Una riforma pasticciata e peggiorativa sotto tutti i punti di vista, dallo spropositato aumento delle firme necessarie per le leggi di iniziativa popolare e per i referendum fino alla riduzione del Senato non piu’ elettivo ma mantenendo l’immunita’ per i senatori. E’ una riforma peggiore dello stato attuale delle cose. Non ci saranno risparmi. E le lungaggini delle doppie camere sono fittizi: quando hanno voluto votare le leggi velocemente lo hanno fatto in pochi giorni anche nel recente passato. Tutto l’impianto e’ solo una “renzusconata” da bocciare con un sonoro NO.
GARIGLIO Gianfranco
Il fatto che il potere decisionale sia sbilanciato verso la Camera dei Deputati non necessariamente è un male, specie in Italia dove più sono coloro che sono coinvolti nel processo decisioale e più si crea confusione e litigiosità mirata a salvaguardare interessi particolari e non il bene comune. Pochi agiscono nel nome del bene comune e molti pensano ai proprii interessi secondo l’indole e la cultura italiana odierna. In questa situazione meglio responsabilizzare pochi che, alla fine, se avranno operato bene rimarranno altrimenti andranno a casa col voto dei cittadini. Bisogna porre fine allo scarica barile ed al palleggiamento di responsabilità dove hanno tutti ragione e tutti torto in un vortice di responsabilità frammentate.
Carlo
La riforma della Costituzione va fatta, ma da persone competenti e di alto profilo morale e non dai Renzi, Berlusconi e Verdini . Io voterò no e spero che la stragrande maggioranza degli italiani facciano lo stesso se vogliono salvare la democrazia in Italia.
Paolo
Voterò NO, questa riforma non risponde alle necessità del paese
Domenico
Voterò’ SI perché bisogna iniziare da qualche parte. È perfettibile, ma partiamo! I senatori saranno comunque espressione dei cittadini, che hanno votato a livello regionale, non legati alla poltrona, visto che cambiano quando cambia il Consiglio. Non mi andava la attuale camera di raffreddamento del Senato…perché non bastano 600 persone (deputati) che rappresentano il popolo? Le altre questioni lasciate incompiute o irrisolte si sistemeranno in futuro. Partiamo!
Simone
#IOVOTONO
Salvaguardare la democrazia oggi, è garantire la propria libera voce domani.
Questa è una riforma che non riduce i costi, non migliora la qualità dell’iter legislativo, ma scippa la sovranità dalle mani del popolo.
Diciamo NO allo scempio della Costituzione attuato attraverso una riforma che sottrae poteri ai cittadini e mortifica il Parlamento!
Diciamo NO alla legge oltraggio che, calpestando la volontà del corpo elettorale, instaura un regime politico fondato sul governo del partito unico!
Dario
Assolutamente, convintamente, NO.
Alessandro
la riforma così impostata è soltanto un fumo negli occhi per noi cittadini. Alcuni punti sono delle vere e proprie trappole che indirizzano verso l’autoritarismo ed imposizione, ma altri punti sono degni di approvazione come la riduzione di componenti camere e delle spese. Sono indeciso su cosa fare, perché come voti e voti rimani sempre fregato, spero decada e venga rimodulata la riforma e quindi il quesito. grazie
luigi47
io voterò Si per il semplice fatto che con 200 senatori in meno altri 5000/10000 persone che vivono molto bene di politica dovranno andare a lavorare (speriamo). anzi si dovrebbero eliminare le regioni a statuto speciale , fonte di privilegi assurdi, ma questo non avverrà mai perchè sighificherebbe perdere le elezioni
luigi bertoli
io voterò Si per il semplice fatto che con 200 senatori in meno altri 5000/10000 persone che vivono di politica, dovranno andare a lavorare e si avranno meno ruberie, poi si dovrebbero eliminare le regioni a statuto speciale, covi di privilegi assurdi, anche se questo non avverrà mai significherebbe perdere le elezioni
GIOVANNI LAPI
Ritengo che questo primo cambiamento dopo oltre trenta anni di discussione (inutile) sia importante, votiamo SI! In seguito siccome tutto è perfettibile nessuno vieta ulteriori modifiche.
mario
quando ascolto la ministra Boschi dire tutte quelle bugie sulle riforme costituzionali mi vergogno di essere un italiano .
Voterò NO senza incertezze a difesa di quanto hanno fatto i veri costituenti. VIVA L’ITALIA ED I VERI ITALIANI.
Vadano via i demagoghi ed bi servitori dei banchieri:
Vanna Bausi
Votiamo SI e intanto cominciamo a cambiare qualcosa,poi se ci sarà da perfezionare penso che si potrà aggiustare
carmine
Dico NO, votare no, la costituzione scritta nel 1946, è idonea allo scopo. Nell’arco dei 70 anni , ha sempre funzionata bene, naturalmente quando viene applicata nel vero senso del suo significato e non a interpretazione degli ultimi governi che si sono succeduti .- Ora parlano di cambiarla, I Presidenti emeriti succeduti faranno parte del governo a vita. Dico io a 70-80-90 anni si può avere la mente lucida come un quarantenne ? Purtroppo l’arteriosclerosi, prima o dopo prende tutti.E’ si sa la mente poca ragiona. Nella nuova riforma perchè non parlano anche di diminuire i grossi stipendi e togliere i privilegi come la reversibilità che poi addirittura si trasmette ai figli e ad altri parentadi . A mio modesto parere dovrebbero cambiare gli uomini e le donne non adatti a governarci. Ci vogliono persone serie e laboriose senza interessi di parte , con poche parole e slogan ,senza colori di partito e lavorare tutti per un solo simbolo quello della bandiera che rappresenta la nostra Italia, che tanto è stato fatto per costruirla è ora la stanno distruggendo. Chi ci ha preceduto in passato, non credo che erano più ignoranti di noi se sono stati in grado di portare la nostra Italia a un livello eccellente per tanti lustri dipendendo anche della costituzione del 46.-
simplicio olivieri
Continuerò a non andare a votare – specialmente a chiamata referendaria – fino a quando i partiti politici non avranno restituito fino all’ultimo centesimo di quanto hanno supudoratamente sottratto dal 1993 ai cittadini per finanziarsi nonostante l’esito di un referendum fraudolentemente ignorato. Nel merito, in ogni caso, noto che ciò che si vorrebbe far passare con il “sì” in primis blinda le regioni che sono invece la prima cosa da far scomparire perchè all’origine di tutti i guai capitati all’Italia a partire dal 1971.
Marisa Saccomandi
Voto si.
GIULIO
Voterò Si, e oltre 400 tra senatori porta borse parrassiti in meno a carico del popolo.
Ciò significa che altre 5000/10000 persone dovranno andare a lavorare per 40 anni e maturare una pensione.
Eliminare le regioni a statuto speciale sono covi di privilegi assurdi e costosi incopepibili.
Spero che vinca il SI.
roberto
voterò sicuramente NO.Dalla più bella costituzione rischiamo di farne la più brutta e pasticciata. Era semplice il richiamo alla prima volontà di modifica ,si riducevano del 50% i deputati e altrettanto i senatori,poi i regolamenti non si lasciano alla mercè degli eletti ma anche quelli si mettono in costituzione,quindi obbligatori per le aule.Poi cosa vuole la gente? vuole che gli eletti siano cittadini normali con diritti e doveri come tutti. In questo modo non ci sarebbe stato il referendum e saremmo stati tutti felici e contenti.
Carmine
Renzi vuole togliere il diritto di scelta da parte dei cittadini dei propri rappresentanti e se vince il si sarà il padrone assoluto dell Italia. Voterò decisamente no è invito tutti a farlo.
giuseppe
Voterò No. Vogliano stravolgere la costituzione, politici che hanno fatto della P2, inquisiti e condannati
Enzo
Il Gattopardo: “Bisogna cambiare tutto per non cambiare niente”,
Si.. No.. cambia o non cambia la vecchia costituzione …? conviene o no al popolo italiano? e che vantaggi avrà? ma ke gliene f….rega di questa ennesima sceneggiata politica; gira e ti rigira è colui che alla fine paga e subisce; e il potere del popolo sovrano ? Ma dico: perché non si pensa prima a risolvere i problemi italiani e sono tantissimi!!!!
Pat
Il cambiamento necessario,in Italia, prima ancora della Riforma Costituzionale, è quello del modo di pensare, altrimenti i soliti malandrini avranno spazio per le loro intenzioni assolutamente legate ad interessi non certo del popolo. Mi risulta particolermente sospettoso il passaggio relativo alla riforma del Titolo V, la dove si dice : “Clausola di supremazia: in base ad essa lo Stato, su proposta del Governo, può legiferare su materie che non sono riservate alla sua esclusiva competenza. Questo potere può essere esercitato quando appare necessario per la tutela dell’unità giuridica o economica della Repubblica, o per la tutela dell’interesse nazionale. In questo caso, la Camera dei Deputati, se vuole rifiutare le modifiche proposte dal Senato, deve farlo con la maggioranza assoluta”. non vi pare ? – UN PICCOLO SENATO CHE TIENE IN SCACCO LA cAMERA DEI DEPUTATI –
carlo alberto
NO
NO
La costituzione non deve essere modificata!!!!!!!!!!!
I nostri padri, persone oneste, hanno fatto una costituzione perfetta.
Scusate il perfetto che esiste solo in Dio.
Ora abbiamo al governo persone indagate, collusi, maneggioni.
Vogliamo affidare a loro il futuro del nostri figli.
Se vince il si, cari italiani mi fate schifo.
Per assurdo, conviene andare all’estero e prendere una cittadinanza straniera,
tornare in Italia e dichiararsi profugo, per essere esentati dal pagare tasse per 3 anni.
Che schifo, noi ITALIANI, trattati come pezze di M….
Votate NO_NO_NO_NO per non permettere la devastazione di quello che rimane
dell’ITALIA.
Giuseppe
NO NEL MODO PIU’ ASSOLUTO PER I TROPPI ASPETTI NEGATIVI DELLA COSA A SFAVORE DEI CITTADINI.
ESEMPIO. SE DOVESSERO VINCERE I SI PER POTER FARE UN REFERENDUM POI OCCORREREBBERO 800.000 FIRME, IMMAGINATE VOI…..
Angelo
Quella parte di Italiani con imbecillita’ cronica ci dicono di votare come chiede la pulla di Renzi, tanto poi sono sempre pronti a lagnarsi e lamentarsi, perchè’ costituzionalmente incapaci di capire. Infatti dicono di votare si, senza aver mai dato un’occhiata alla nostra Costituzione, la migliore del mondo e per questo Fonzie ubbidisce a quei poteri che la vogliono cambiare. Ne’ tantomeno hanno letto le modifiche che andranno a votare. E’ sufficiente che gli mettano la carotina della diminuzione dei parlamentari e del risparmio (come se a loro gli venisse qualcosa. illusi!) e subito abboccano all’amo come pesci lessi. NONONONONONONONONONONONONONONONONONNONO
NO
GIULIO
IO voto SI, portare la camera a 300 membri e il senato a 150 per una giustizia e tutelare lo stato sociale bisogna mettere mano alla costituzione, 47 articoli della costituzione vengono rivisti.
Comunque la riforma mi sembra simile al governo inglese,funziona bene,
Luigo
Il processo di cambiamento da intraprendersi con questo referendum mi sembra alquanto complesso soprattutto per gli effetti che si avranno nei prosimi anni e che oggi mi sembra piuttosto difficile valutare a”bocce ferme”. Certo è che una domanda nasce spontanea: perchè ridurre solo il numero dei senatori e non anche quello dei deputati? Il senato formato da persone più “sagge”, solo perche più anziane, avrebbe dovuto rappresentare per noi cittadini una sorta di “supervisione” su tutto l’operato della camera. Sarà così nel futuro? A questo punto se la ratio è quella di un taglio delle spese perchè non tagliare anche il numero dei deputati, quello dei consglieri regionali e di quelli comunali?
Ermanno
Ciao. A me sembra una proposta di riforma molto pasticciata e con molti buchi, tutti a favore di una neocentralizzazione dei poteri. Il che tutto a favore del Presidente del Consiglio. Inoltre non sono d’accordo con una mera eliminazione delle Province: per avvicinare il governo del territorio ai cittadini, andrebbero cancellate Regioni e Province e sostituite con macroaree o macrocomuni (per es. di 30.000/40.000 abitanti) e città metropolitane (per es. gli attuali comuni superiori a 100.000/110.000 abitanti). Saluti a tutti.
CATELLO
Gli Italiani stanno cominciando a capire che hanno molte ragioni per votare “No”. Prima di tutto, aggiungiamo un altro elemento di riflessione” La riforma della Rai-tv” è riuscita ad aggravare il già pessimo sistema di lottizzazione tra i partiti, attribuendo tutto il potere sulla comunicazione televisiva al capo del governo.
La riforma Costituzionale unitamente alla riforma della RAI_TV, comporta direttamente o indirettamente il controllo di una sola persona anche sugli altri istituti che dovrebbero bilanciare i poteri dello Stato: Presidente della repubblica, Corte costituzionale, Consiglio superiore della magistratura.Se Passa il SI si ha la fuoriuscita dal sistema democratico.
Tutto questo è visibile a occhio nudo.
Dico NO perchè:
1- perché si cancella in radice la separazione dei poteri.;
2- perché si cancellano i contropoteri;
3- perché la Costituzione si fa flessibile;
4- perché si complica il sistema di produzione delle norme;
5- perché si blinda una nomenclatura irresponsabile.
Luciano
Sicuramente votero’ NO a questa riforma della costituzione targata Renzi-Boschi-Verdini.
Ottaviano
In linea di massima sono favorevole alla proposta referendaria, ero ancor più favorevole per la medesima proposta referendaria del 2006, boicottata anche da chi oggi vuole far passare come riforma essenziale questa riformetta. Se proprio si volevano sollevare le sorti economiche del Paese Italia, avrei inserito il seguente comma 2, all’articolo 36 della Costituzione: Titolo III
RAPPORTI ECONOMICI
Art. 36
Il lavoratore ha diritto ad una retribuzione proporzionata alla quantità e qualità del suo lavoro e in ogni caso sufficiente ad assicurare a sé e alla famiglia un’esistenza libera e dignitosa.
La differenza economica fra il primo e l’ultimo ceto sociale non può superare il livello di uno a venti. Laddove per primo ceto sociale s’intende il Capo della Repubblica e per ultimo ceto sociale s’intende la minima retribuzione sociale garantita.
francesco
voterò no troppo facile, per poi piangere. qst è un governo che il popolo nn lo ha votato siamo in una situazione realmente preocupante. famiglie , sociale , ordine pubblico ecc.ecc.ecc.
Felice
Finalmente cambia qualcosa nell’ordinamento della nostra repubblica.
Felice
Si -si
Cosimo
io sono favorevole alle Province (sono più vicine al cittadino e storiche), abolizione delle Regioni ordinarie e a statuto speciale, il Senato va ridotto nei suoi componenti ed essere garante della costiuzione controllo sul Governo, il numero dei deputati va dimezzato e anche le indennità, il Presidente della Repubblica va abolito. fate il conto dei risparmi mensili x 12 mesi e x anni.
Cosimo
a… dimenticavo. Tutti i parlamentari devono essere eletti dal popolo, anche il Presidente della Repubblica qualora dovesse continuare a esistere(figura).
Paola
VERGOGNOSO! Nel testo del quesito c’è evidente PROPAGANDA per il SI! ” il contenimento dei costi di funzionamento delle istituzioni” praticamente, se tu leggi di senti un po’ idiota a votare NO! Ma #IOVOTONO perchè con questa nuova Costituzione ci TOLGONO IL DIRITTO DI SCEGLIERE CHI ANDRA’ IN PARLAMENTO E POI NON RIUSCIAMO PIU’ A BUTTARLI FUORI: se la sono studiata bene, è una Costituzione per eliminarci una volta per tutte!
stefano
Io voto no.se avessero voluto ridurre le spese era da ridurre il numero dei parlamentari.e quello dei senatori della metà e i loro stupendi
GIUSEPPE
La nostra COSTITUZIONE, è la migliore che esista al mondo. E stata concepita da politici e statisti di IERI, RESPONSABILI, e ALTRUISTI, per catapultarci in un futuro migliore e roseo per tutti gli ITALIANI. I politici che ci governano oggi, sono solo persone di cui non bisogna assolutamente fidarsi, sono la prevalenza ignoranti, e incapaci. Sono un padre di famiglia e vi prego! alle urne cambiamo governo e politici, non la nostra COSTITUZIONE. I nostri figli ci RINGRAZIERANNO…………
Giancarlo Trovato
Invito gli italiani a votare si, almeno per il fatto che Berlusconi ha detto agli italiani di votare no, Ricordate il referendum costituzionale proposto da Berlusconi qualche anno fa e bocciato dagli Italiani? Berlusconi forse non conosce bene questo quesito referendario, ma siccome gli hanno bocciato il suo referendum costituzionale, per partito preso e per vendicarsi induce gli italiani a votare no. I politici sono così; a loro del bene comune non importa niente. Vogliono solo prevalere sull’avversario politico. Ricordo, inoltre, che il noto esponente del PD Massimo D’Alema ha affermato in una intervista o dichiarazione che il referendum di Berlusconi era meglio di quello di Renzi. Ma allora perché ha votato contro Berlusconi? (Forse?) Comunque siccome a qualcuno si deve dare fiducia, meglio darla Renzi. Infine questa riforma costituzionale mi sembra ben strutturata.
Giuliana
Io voterò NO, nella maniera più assoluta. Non perchè non sia consapevole della necessità di cambiare alcuni aspetti della Costituzione, ma qui si tratta di stravolgerla completamente, rafforzando il potere di un escutivo che ci espone a una deriva autoritaria, dopo aver abbondantemente sostituito la funzione legislativa del parlamento con la decretazione d’urgenza e a colpi di fiducia.. Come si sa, il capo del governo e i ministri non sono necessariamente eletti dal popolo, che sarà anche bue, ma deve poter eleggere i propri rappresentanti liberamente. Il quesito è posto in maniera accattivante e condivisibile, ma il pot pourri che c’è dietro è inquietante, oprattutto con il “combinato disposto” di QUESTA legge elettorale, dichiarata incostituzionale solo DOPO le elezioni. Avrei preferito una secca abolizione del Senato, e basta. Pubblicate pure il commento. Dopo tanti SI, vogliamo sentire le ragioni del NO?
Salvatore Russo
Ciao Giuliana,
sbaglio oppure stai insinuando che pubblichiamo solo i commenti a favore del si? Perché se così fosse sei totalmente fuori strada e non c’è bisogno che tiri di mezzo la buona fede nella redazione dei nostri articoli e nella moderazione dei commenti, basta leggere quest’ultimi.
Mario
Il buon Renzi ha, se non altro, messo un tetto alla remunerazione stratorferica dei dirigenti pubblici a 250000 euro (sono sempre tanti poteva sforzarsi un pochino ed abbassarlo a 150000!). Io voterei si se soltanto introducessero una clausola che prevedesse un tetto massimo di 130000 euro lordi annui (compresi premi e benefit) per qualunque dipendente pubblico. In un paese civile con una cultura cattolica e di sinistra, non dovrebbe essere possibile “straguadagnare” con i soldi dei contribuenti. E’ un fatto di onestà e di etica. I soldi di questi signori provengono da lavoratori che svolgono lavori duri, pericolosi (anche dal punto di vista epidemiologico) e da persone che faticano ad arrivare a fine mese. Mi chiedo: ma perchè bisogna guadagare più di 10000 euro al mese lordi? Se sei un privato e paghi le tasse non ci sono problemi, anzi….la tassazione seria avrebbe un alto significato etico e sociale, allora sì, “sarebbe bello paghare le tasse”! ma, in questa situazione, tutto ha sapore di truffa, anche la riforma costituzionale. Io sono molto indeciso perchè intravedo in questa riforma delle cose positive ma non è ancora chiaro, almeno a me, quale meccanismo sceglierà i nuovi senatori. Sto ancora studiando…..
LUPARELLO GIUSEPPE
I TEMPI CAMBIANO LE ESIGENZE SONO DIVERSE IIL GOVERNO DEVE SEGUIRE I TEMPI NON SI PUO’ FERMARE CHE BEN VENGA QUESTO CAMBIAMENTO- FORZA RENZI-
Franco Zelik
Voterò NO! Per il semplice motivo che: in tempi relativamente recenti, il governo Berlusconi, aveva proposto un cambio della costituzione. La risposta della “sinistra” è stata: La costituzione rappresenta il “baluardo” della storia italiana e non si tocca!
Avevano ragione!!
Angelo Marcellino
Al quesito referendario, a mio avviso, bisogna votare NO, in quanto :
1) La seconda Camera vuole essere un momento di riflessione, prima che la proposta diventi legge e, quindi, vincolante su tutto il territorio italiano;
2) l’iter parlamentare può essere lungo o breve, ma questo dipende dalla coesione politica che vi è in Parlamento;
3) Il risparmio poteva venire dalla riduzione dei membri della Camera dei Deputati e del Senato. A mio avviso, il potere politico sa dove andare a risparmiare, meglio di tutti noi messi assieme ( scusate ma io la penso così ) :
4) il Senato non scompare, solo che questo verrà eletto, anche se in numero minore di quello attuale, dai Consigli Regionali. Questo vuol dire che non sarà più il Corpo Elettorale, ma IL potere Politico ( non mi viene altra espressione che questa ) ad eleggere il Senato;
5) se vincesse il si, è il cittadino a dovere andare verso la politica e non viceversa! Ricordiamo che con il voto il politico deve , ha l’obbligo di rispettare e rappresentare la volontà di chi lo ha eletto. Questo è un principio sacrosanto di democrazia.
LORENZO
LA COSTITUZIONE E LA COSA MIGLIORE CHE SIA STATA FATTA DAI POLITICI NON è NECESSARIO E NON SUSSISTE IL BISOGNO DI CAMBIARE IN PEGGIO NESSUNO SI E ACCORTO CHE I CITTADINI NON VOTANO PIU? E RIMATO IL SENATO CHE VOGLIONO TOGLIERE IN PIU NON E NECESSARIO SNELLIRE UN SISTEMA DI LEGIFERAZIONE CHE GIA ADESSO EMANA LEGGI IN 5 SECONDI ASSURDO CAMBIARE MA TAGLIARE GLI STIPENDI NESSUNO NE PARLA TOGLIERE I VITALIZI NESSUNO LO FA E SI CONTINUA A DARE SOLDI ALLE BANCHE PERCHE? SE NON SONO CAPACI DI FARE IL LAVORO PER IL QUALE SONO STATE CREATE CHIUDONO LA BARACCA E VANNO A RACCOGLIERE LE COCOMERE COME FAN TUTTE LE ALTRE AZIENDE
Nik
Non è la Costituzione a non funzionare, è il sistema con i suoi partecipanti politici a distruggerla.
Invece della Costituzione dateci la possibilità di cambiare il sistema con referendum sul:
-Nr. Di politici che ci debbano rappresentare, in media proporzionale dei paesi europei,
-Nr 2 mandati rappresentativi al massimo
-nel caso di cambio di casacca del parlamentare, espulsione dello stesso e sospensione di qualsiasi forma di retribuzione. Potra’ riprendere il suo ruolo alle prossime elezioni se rieletto.
-tetti massimi di retribuzione globale, per qualsiasi politico.
-se gran parte di noi giochiamo sulla parola
“il popolo è sovrano” e poi litighiamo sul si è sul no, ben sapendo che sia che vinca il si, sia che vinca il no, lè persone che ci rappresenteranno saranno le stesse che ci hanno portato in queste condizioni il problema siamo noi.
A questo punto cosa ci aspettiamo onestamente dal referendum……….
Poi siamo tutti a bocca aperta quando in Francia, per dirne una, il popolo scende in piazza (in modo democratico) e cambia le scelte politiche che ritiene sbagliate.
Noi non lo facciamo,
ci lamentiamo con ampia conoscenza dele cause,
E ci incacchiamo sul pretestuoso si o no,
Possibile non riuscire a dare una forma democratica alla nostra sovranità per far capire alla classe politica che è lì per i nostri interessi e non per i loro.
In questo sistema politico anche il più onesto di noi, al suo interno, avrebbe molte probabilità di non esserlo più, e ammesso poi che fosse così coriaceo da resistere sarebbe comunque nel contesto ininfluente partecipando comunque all’insieme senza un minimo di modifica.
Saluti, NO
marisa
con il No facciamo capire a chi vuole fregarci che non siamo degli stupidi :certo che abbiamo bisogno di riforme e snellimenti ma o si fanno per bene o è meglio aspettare(e sperare…)!!!
FELICE D'AVERSA
E’ SEMPRE LA SOLITA POLITICA ED I SOLITI POLITICANTI.FANNO I LORO INTERESSI E CERCANO SEMPRE PIU’ DI IMPEDIRE CHE QUALCUNO,PIU’ INTELLIGENTE DI LORO,IL CHE NON E’ DIFFICILE DATO IL LORO INTELLETTO E LA LORO CULTURA,DI FARLI CAPIRE IL GIUSTO E LE LEGGI CHE DEVONO ESSERE UGUALI PER TUTTI.VOGLIONO LA DITTATURA DEI RICCHI,CHE GIA’ ABBIAMO,I SOLI ,I POVERI,SARANNO SEMPRE PIU’ SOLI,SEMPRE MENO ASCOLTATI E DIMENTICATI.VERGOGNA POLITICI SENZA IDEE ED IDEOLOGIA.ABBIAMO UNA SOLA RCCHEZZA ANCORA IN ITALIA,LA COSTITUZIONE CHE, ANCHE CON I SUOI DIFETTI ,E’ UNA DELLA MIGLIORI DEL MONDO, VOGLIONO ROVINARE ANCHE QUELLA,LORO,POLITICI ATTUALI CHE, RISPETTO AI PADRI DELLA COSTITUZIONE,SONO DELLE NULLITA’.
marco
Anche se si cambiasse la costituzione per noi cittadini non cambierebbe niete , per il semplice fatto che gia ora veniamo calpestati /depredati dallo stato, con una nuova constituzione, verrebbe di sicuro midificata a favore dei politici e non del popolo itaiano, quindi gente niente illusioni, sono solo soldi e tempo buttati, i ladri ci sono e ci rimarranno fino a che una classe politica onesta (ammesso c´e ne sia una)) non li esilia fuori dalitalia per sempre
Alessandro
Sono stato insegnante di Diritto nelle scuole superiori e non avevo difficoltà a sostenere che la nostra Costituzione, a confronto con quella di altri paesi democratici fosse la migliore del mondo, Ma poi aggiungevo, per i miei studenti, che questo giudizio così diffuso anche all’estero era dovuto ai suoi Principi fondamentali e alla Parte prima della Costituzione, agli articoli cioè che vanno dall’1 al 54. Oggetto del referendum sono solo delle modifiche, senza dubbio importanti, ma relative alla sola Seconda parte.
Imerio
Snellimento, riordino, eliminazione spese inutili, ridimensionamento burocrazia, e chi più ne ha più ne metta. Risultato? … se una legge interessa il Parlamento in “qualche mese” viene promulgata, altrimenti… gli anni passano. Quei signori che dicono no! no! no! per quale motivo dovrebbero cambiare il loro pensiero e fare ciò che non hanno fatto per oltre 25 anni? Ve lo immaginate un tavolo con D’Alema, La Russa, Salvini, Berlusconi, Grillo e magari anche Landini e Camusso a cercare soluzioni costruttive per l’Italia? Per quanto mi ricordo le grandi riforme risalgono agli anni ’70 e seguenti, quelle che oggi noi godiamo senza pensarci, spesso frutto del risultato di referendum. Se vincerà il SI ci sarà la speranza per cambiare, negli anni, fra due, cinque, ma una legge lo imporrà. Se vincerà il NO sostanzialmente rimarrà come adesso, tante promesse dimenticate, leggi che rimbalzeranno tra Camera e Senato (unico Paese in Europa) e … dimenticate, perché non ci sarà alcuna legge che imporrà più di adesso, Italia a rischio in Europa e Costituzione post Fascista (non dimentichiamoci per quale motivo fu posto il doppio passaggio Camera-Senato), ma soprattutto …. alla fin fine l’Italia piace così com’è agli italiani. E sarà così probabilmente anche fra una quarantina d’anni. Auguri.
brus
come mai nessuno ha parlato della modifica dell’art. 78 che agevola e velocizza la deliberazione dello stato di guerra ? una modifica molto grave.