Un’inevitabile conseguenza se le istituzioni non appronteranno presto le necessarie riforme per restituire reale sicurezza al sistema. È proprio la sicurezza effettiva che pare il tema cardine, per il mondo bancario, ancora troppo esposto alle pesanti incertezze di anni di pratiche non certo raccomandabili. Tra queste gli errori che portarono alla stretta creditizia del 2008 e ai recenti scandali sulle obbligazioni subordinate.
King: presto una nuova crisi per le banche
Basta un’occhiata alle tante realtà in crisi ed ai numerosi titoli “tossici” ancora in giro per comprendere che le affermazioni di King, seppur molto negative, hanno più di un fondo di verità. Nel suo libro “The End Of Alchemy: Money, Banking And The Future Of The Global Economy”, l’ex banchiere centrale sottolinea come “L’attività frenetica delle autorità di controllo non è sufficiente a celare il fatto che nulla di fondamentale è cambiato”. Un pensiero fortemente critico, soprattutto nei riguardi dei suoi colleghi.
Non una critica gratuita, ma un monito a far di più, a portare a termine quelle necessarie riforme che potrebbero evitare questa ulteriore crisi e ridare stabilità ad un ambito chiave per l’economia. Secondo King c’è infatti molto di più di quello raccontato dietro la crisi del 2008, un qualcosa che va attentamente analizzato per far sì che non accada più.
Eurozona in pericolo?
Il fallimento dei tentativi messi in atto per far riprendere l’economia e superare la crisi del 2008 sono sintomo di un sistema ancora malato. Continua a proposito King: “Senza una riforma del sistema finanziario, un’altra crisi è certa”. Molto di ciò nasce da situazioni che difficilmente, secondo King, potranno essere risolte. Una su tutte l’ammontare di debito di paesi come la Grecia.
Ci vogliono coraggio e scelte nette quindi: escludere questi stati ad esempio, per consentir loro di tornare a essere finalmente competitivi ed evitando loro le dure regolamentazioni imposte dall’Unione. Il rafforzare a tutti i costi l’Euro, per l’ex governatore, potrebbe essere un errore fatale: cancellare parte del debito pubblico di paesi in difficoltà potrebbe suscitare sentimenti negativi nei paesi “virtuosi”, logorando dall’interno il progetto dell’Eurozona.
Allarmismi no, preoccupazioni sì
Opinioni forti quelle di King, che però sono monito ad un pensiero da molti condiviso: la necessità di riforme e di stabilizzare il comparto bancario, così vitale per il futuro dell’Eurozona, ma in fondo, dell’economia planetaria. La globalizzazione ormai porta con sé una connessione talmente stretta tra le diverse nazioni che è innegabile come l’andamento negativo dei paesi europei possa segnare anche gli USA, ad esempio.
Non è mai salutare ed utile creare allarmismo, ma è indubbio che serva maggiore attenzione e volontà di cambiamento. Il salvataggio di alcune banche italiane è certamente un esempio di una situazione non del tutto risolta, spinta a comprendere e approntare nuovi scenari.
Mario Donzelli
Oggi viviamo in due mondi: quello dei privilegiati con guadagni favolosi e l’altro gente comune che si arrangia per vivere. Il primo crea disastri con la smania di arricchirsi sempre di più incorrendo spesso in deficit che vorrebbe scaricarli sul popolino che non ha più risorse per accollarsi il disastro creato dai ricchi, e, pertanto ritornano indietro e, non trovano il mittente responsabile che scompare o si nasconde.
Federix
Cosa significa tutto questo, in prarica???
Cosa “dovrebbe” succedere, secondo le fosche ma nebulose previsioni???
Quali “riforme” l’articolista auspica???
Che effetti avrebbero tali “riforme” sulle banche e, soprattutto, su tutti noi???
Vincenzo
tutto quello che sta accadendo , non si puo ‘ veramente piu’ accettare e’ deprimente per tutte quelle persone che ogni santo giorno non sanno piu’ come fare ad arrabattarsi per continuare a lavorare solo per riuscire a pagare il minimo indispensabile per vivere e forse sarebbe meglio dire sopravvivere.
Marc
Che facciamo? svuotiamo il conto e mettiamo sotto il materasso o in una cassetta di sicurezza? tanto interessi non ce ne danno le spese del c.c. restano tanto vale pagar 75 euro annue di cassetta di sicurezza o no?