La ricetta medica ora parla all’utente e svela quanto dovrà attendere per la visita o gli esami che gli sono stati prescritti. Ma c’è di più: un eccessivo ritardo su alcuni accertamenti dà diritto all’esecuzione in via privata, sempre al costo del ticket.
Ecco il riassunto dei codici che si possono trovare sulle ricette mediche e il loro significato.
Ricetta medica e prenotazione: quanto mi tocca aspettare?
Spesso di fronte alla necessità di prenotare una visita specialistica con ricetta medica si apre il baratro dell’attesa: mesi di lista, a volte anche un anno o la laconica comunicazione che l’agenda di prenotazioni è chiusa e che ci faranno sapere quando riapre.
E se si tratta di accertamenti indifferibili, che per gravità della malattia sospettata non possono attendere?
Innanzi tutto è bene sapere che esiste un Piano nazionale di governo delle liste d’attesa, la cui elaborazione ha coinvolto anche le Province Autonome di Trento e Bolzano, che stabilisce dei tempi massimi garantiti per l’attesa del cittadino che deve accedere ad accertamenti specialistici.
Proprio questo piano individua le diverse priorità di visita, che sono indicate in ricetta con una lettera tra le seguenti: U, B, D e P. Vediamone il significato.
Ricetta medica e codici: cosa significano
Come detto, nella nostra ricetta troveremo sempre una lettera che individua l’urgenza degli accertamenti o delle terapie prescritte e fissa il tempo massimo di attesa garantito. Le lettere sono:
- Lettera U: si tratta del massimo grado di urgenza. Dà diritto ad ottenere la prestazione prescritta dal medico entro 72 ore dalla prenotazione. Attenzione però: la ricetta riporta anche l’indicazione di prenotare entro 48 ore dall’emissione. Ciò significa che entro due giorni da che il medico ce l’ha consegnata dobbiamo recarci presso uno sportello CUP o farmaceutico e fare la nostra prenotazione. Oltre tale termine la ricetta medica resta valida come prescrizione, ma si perde l’urgenza garantita dalla lettera;
- Lettera B: indica una prescrizione che deve essere fornita in tempo breve, in ogni caso non superiore a 10 giorni dalla prenotazione;
- Lettera D: come suggerisce la lettera stessa, si tratta delle prestazioni giudicate come differibili, ovvero non strettamente urgenti. Possono essere realizzate entro 30 o 60 giorni, a seconda del tipo di accertamento (esami strumentali o visite);
- Lettera P: sono gli accertamenti programmabili, cioè quelle visite o quegli esami, magari di controllo periodico, che non hanno carattere di urgenza e quindi possono essere prenotati con più attesa. Anche qui però esiste un tempo massimo per ottenere la visita prescritta dalla ricetta medica ed è di 180 giorni dalla prenotazione;
- Nessuna lettera: se la ricetta che ha emesso il medico di base non riporta nessuna delle lettere indicate sopra, viene automaticamente applicata la lettera P e l’accertamento è considerato non urgente. Quindi attenzione a segnalare la cosa al proprio medico, se la mancanza di lettera è stata una sua svista.
E se la prestazione prevede il ricovero?
Qualora la prestazione che deve essere erogata seconda la ricetta medica preveda un periodo di ricovero in ospedale o in struttura medica, i codici di priorità sono diversi da quelli appena elencati. Infatti:
- Lettera A: il ricovero deve avvenire entro 30 giorni. Si tratta di casi in cui un differimento nel ricovero oltre questo termine potrebbe portare un peggioramento nelle condizioni del paziente;
- Lettera B: il ricovero va attuato entro 60 giorni. In questo caso non c’è un rischio di veloce aggravamento, ma una situazione di forte dolore per il paziente o disfunzioni gravi, che richiedono comunque un intervento nel breve periodo;
- Lettera C: il ricovero deve avvenire entro 180 giorni dalla prenotazione. Qui non c’è rischio per l’aggravarsi della malattia e il dolore o le disfunzioni sono di livello meno intenso di quelle della lettera precedente;
- Lettera D: sono i ricoveri programmabili fino a 12 mesi dalla prenotazione. Chiaramente sono casi che non presentano urgenza, dolore o disfunzioni particolari.
Ricetta medica e prestazioni con priorità a 30 e 60 giorni
Le prestazioni prioritarie sono quegli esami e quelle visite che accertano problematiche rientranti in aree mediche di particolare incidenza rispetto alla mortalità nazionale (ad esempio, tumori e disfunzioni cardiocircolatorie) e che quindi vanno garantite ad almeno il 90% degli utenti entro un tempo massimo di 30 0 60 giorni dalla prenotazione. Vediamone alcuni.
- Esami strumentali entro 60 giorni: in questo campo rientrano le tac (con e senza contrasto) a torace, all’addome (superiore, inferiore o completo), al capo, al rachide e allo speco vertebrale, al bacino. Rientrano anche la mammografia, la RMN (risonanza magnetica nucleare)Â a cervello e tronco encefalico, la RMN a pelvi, prostata e vescica, la RMN muscoloscheletrica, la RMN a colonna vertebrale, l’ecografia capo e collo, l’ecocolordoppler cardiaca, l’ecocolordoppler dei tronchi sovra aortica, le ecografie addome, mammella e ostetrica-ginecologica.
- Visite specialistiche entro 30 giorni: cardiologica, chirurgica vascolare, endocrinologica, neurologica, oculistica, ortopedica, ginecologica, otorinolaringoiatrica, urologica, dermatologica, fisiatrica, gastroenterologica, oncologica, pneumologica. Altri esami specialistici che devono essere eseguiti entro 60 giorni sono: colonscopia, sigmoidoscopia con endoscopio flessibile, esofagogastroduodenoscopia, elettrocardiogramma (semplice, a dinamo, da sforzo), audiometria, spirometria, fondo oculare, elettromiografia.
Cosa succede se le prestazioni che rientrano in queste aree prioritarie non vengono erogate nei termini? Secondo il Decreto legislativo 124/1998 il cittadino ha diritto ad ottenere la stessa prestazione, al prezzo del ticket, presso una struttura privata.
Ricetta medica: i codici di priorità per le visite con ticket Click To TweetCome ottenere la prestazione privata pagando il ticket
La teoria è chiara: il cittadino che accede ai servizi CUP per prenotare una visita o un esame tra quelli elencati al paragrafo precedente e che si vede negare la possibilità di eseguirli entro 30 o 60 giorni, ha diritto ad ottenere la stessa visita o lo stesso esame presso una struttura privata, pagando una somma uguale a quella del ticket.
Ma in, concreto, cosa deve fare un cittadino per ottenere tutto ciò?
Non si tratta di un servizio automatico, per cui il cittadino dovrà presentare un’istanza e inviarla all’azienda sanitaria di residenza, dimostrando il tipo di esame o visita che gli è stato prescritto, il tentativo di prenotarlo tempestivamente e il mancato rispetto dell’esecuzione garantita entro il termine di 30 o 60 giorni.
A quel punto sarà la stessa Ausl ad indirizzarlo presso la struttura privata in cui potrà ottenere il proprio accertamento specialistico in tempi brevi e con i costi del ticket.
Come redigere l’istanza per l’Ausl
Ti sei presentato presso uno sportello Cup per prenotare una delle visite o esami prioritari citati sopra e ti sei sentito rispondere che in quel termine è impossibile? Puoi far valere il tuo diritto al rispetto dei termini (e dei costi) scrivendo un’istanza del tipo che ti proponiamo qui di seguito.
Attenzione però: il modello che ti proponiamo è un semplice e generico fac simile, che vuole essere di aiuto nel richiedere la prestazione all’azienda sanitaria e non può in nessun caso sostituire o costituire una consulenza legale specifica.
Spett.le Azienda Sanitaria _____
Alla c.a. del Direttore Generale
Oggetto: istanza per l’erogazione di prestazioni garantite in regime di attività libero-professionale
Io sottoscritto/a ___________ nato/a a ___________ il _____________ e residente in (città ) _______________ Via ___________________ n. __ (C.F.: _____________________)
PREMESSO CHE
– in data _________ il medico Dott. _________ mi prescriveva il seguente accertamento _______, come da ricetta/impegnativa allegata in copia;
– in data __________accedevo allo sportello Cup di (azienda sanitaria/farmacia/altro)________e tentavo la prenotazione dell’accertamento prescritto, ma mi veniva dichiarata l’impossibilità di eseguire la prestazione prima del _________;
– l’accertamento prescritto è però urgente e prioritario, non può pertanto essere differito alla data disponibile;
– il d.lgs. 124/1998 mi garantisce il diritto di conoscere il tempo massimo previsto tra la richiesta di prestazioni specialistiche e la loro erogazione;
– il medesimo d.lgs. 124/1998 mi garantisce altresì il diritto di beneficiare di attività libero-professionali in regime intramoenia, nel caso l’azienda sanitaria interessata non sia in grado di rispettare i termini garantiti per legge.
Tutto ciò premesso,
CHIEDO
che la prestazione da me richiesta, prescritta come sopra, mi venga resa in regime di attività libero-professionale intramuraria, con onere economico a carico del Servizio Sanitario Nazionale. Attendo pertanto tempestiva comunicazione in merito, con indicazione di luogo, data ed orario di esecuzione dell’accertamento. Avvertendo che, in difetto, stante l’indifferibilità della prestazione medica oltre i tempi indicati, la stessa verrà eseguita privatamente, con addebito dei relativi costi alla Spettabile Azienda in indirizzo e conseguente richiesta di rimborso.
Luogo e data
Firma
Allegati:
- Copia prescrizione medica
- Copia comunicazione Cup (da intendersi come comunicazione rilasciata dal Cup circa la prima data disponibile per l’esecuzione dell’esame o della visita)
La ricetta medica: cos’è e a cosa serve
Tutti conosciamo la ricetta medica, la così detta “impegnativa”, che ci rilascia il medico di base quando vuole farci eseguire esami o approfondimenti per diagnosticare correttamente i problemi di salute.
Con questo foglietto è sufficiente presentarsi agli sportelli Cup, agli sportelli delle farmacie abilitate o telefonare al numero verde regionale, per prenotare la visita o l’esame prescritto.
Per gli amanti del web, c’è anche la possibilità di fare le prenotazioni on line, ma soltanto presso le Ausl che hanno già attivato il sistema telematico.
Al momento della prenotazione, viene proposto il primo appuntamento possibile in una delle strutture di interesse dell’utente. Il quale può però rifiutarla e preferire un ambulatorio differente, ma con la conseguenza di perdere il diritto alla garanzia di un tempo massimo di attesa.
Con la ricetta medica si potranno prenotare esami e visite in tutto il territorio nazionale, anche al di fuori della propria regione di residenza.
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