Da poche settimane il DDL sulla Concorrenza è diventato legge di Stato. Nel testo approvato sono contenute le nuove norme relative alle tue bollette luce e gas. Come cambiano le cose per i consumatori?
Addio al mercato di maggior tutela
Possiamo dire addio al mercato di maggior tutela che, dal 1 luglio 2019, lascia il posto al mercato libero. Ma cosa cambia in concreto? Per rispondere dobbiamo prima capire cosa si intende per “mercato di maggior tutela” e la definizione ci viene data dall’Autorità per l’energia elettrica il gas e il sistema idrico (AEEGSI):
Il servizio di fornitura di elettricità a condizioni economiche e contrattuali stabilite dall’Autorità. Il cliente domestico o le piccole imprese (PMI) sono servite in maggior tutela se non hanno mai cambiato venditore né stipulato con lo stesso un contratto nel mercato libero, o se ne hanno nuovamente richiesto l’applicazione dopo aver stipulato un contratto nel mercato libero con lo stesso o altri venditori.
Le condizioni del servizio di maggior tutela si applicano anche ai clienti domestici e alle PMI rimaste senza venditore.
Gli utenti potranno, dal 1 luglio 2019, scegliere liberamente il loro fornitore. Per chi è già dentro al mercato libero non cambia sostanzialmente nulla mentre, per quelli attualmente nel mercato di maggior tutela, cambiano radicalmente le cose. Vediamo come.
Mercato libero: come cambia la bolletta dell’energia elettrica?
L’AEEGSI sta lavorando a delle offerte per spostare le famiglie, attualmente nel mercato di maggior tutela, al mercato libero con un portale dove sarà disponibile una panoramica di tutti i fornitori e i relativi prezzi (definiti Placet).
Queste offerte sono standard e non includono servizi aggiuntivi (promozioni, sconti, omaggi) per favorire il confronto tra le offerte energia più convenienti per i propri consumi. Le offerte Placet, in pratica, avrà condizioni contrattuali leggermente diverse dalle offerte energia del mercato libero già esistenti:
- Mantiene il diritto di recesso entro 14 giorni;
- Avrà una durata contrattuale indeterminata salvo recesso anticipato (ancora da stabilire le modalità di quest’ultimo);
- Queste offerte vengono rinnovate ogni 12 mesi ed il prezzo è definito tra le parti;
- Il fornitore di energia deve informare il cliente, in tempo utile, del cambiamento delle condizioni economiche ogni 12 mesi e aspettare la decisione dell’utente (anche in forma tacita).
La nuova bolletta elettrica, poi, sarà costituita da diverse voci:
- Servizi di rete: la struttura tariffaria sarà uguale per tutti e calcolata in base ai costi fissi di misurazione, commercializzazione e distribuzione e da una quota fissa basata sulla potenza del contatore da corrispondere due volte l’anno;
- Costi di trasmissione: questi saranno calcolati in quota energia;
- Oneri di sistema: vengono calcolati in base ai consumi effettivi ai quali sarà aggiunta una quota fissa.
In sostanza, la bolletta energia con la nuova riforma dei consumi risulterà più cara. Questo accade perché verrà eliminata gradualmente la logica degli scaglioni di consumo (sistema progressivo) e si ragionerà solo sui consumi effettivi e la quota fissa. Chi consuma di più, insomma, (quasi) paga meno.
Anche chi ha una seconda casa risulta avvantaggiato, non dovendo corrispondere la quota fissa per gli oneri di sistema.
Cosa cambia dal 1 luglio 2019 nel mercato libero
Il mercato di maggior tutela verrà eliminato, ma resta però attivo il servizio di salvaguardia. Questa tutela era riservata – prima della riforma – per gli utenti aziendali che non volevano accettare il mercato libero e quindi avevano il pericolo di restare senza elettricità.
Il grosso limite del servizio di tutela (che viene, di fatto, esteso anche ai consumatori domestici) è il costo quasi doppio delle bollette energia. Questo accade perché il mercato è gestito da operatori locali sottoposto al controllo dell’AEGGSI che applicano il prezzo risultante dalla componente energia (prezzo di acquisto dalla borsa elettrica) e da un parametro di maggiorazione riservato ai chi resta senza contratto (chiamato Omega o fattore di rischio).
Non c’è, però, l’obbligo di passare al mercato libero: chi non passa al regime libero, infatti, automaticamente risulta sotto il servizio di tutela con tutte le “conseguenze” del caso. Tutti finiranno per passare in sostanza all’altro lato del servizio elettrico per risparmiare? Sembrerebbe di sì.
Come funziona se non vuoi entrare nel mercato libero? Entrano in gioco, a quel punto, le procedure territoriali (con coperture di servizio ed economiche diverse per ogni area) che non sono sicuramente favorevoli rispetto al mercato libero, più conveniente in questa situazione.
Sei pronto a passare (liberamente, eh) al mercato libero dell’energia? Se hai domande o dubbi, scrivici pure nei commenti!
valeriano
Innanzi tutto voglio farvi i complimenti per il servizio d’informazione che trasmettete e che trovo interessante e utile.
Esaurita questa doverosa premessa, passo a lasciare il mio commento sull’articolo da voi pubblicato.
Nel mio caso ho l’utenza energia elettrica sia con fatturazione a mercato protetto, nella mia casa di abitazione e sia con fatturazione a mercato libero, nel piccolo monolocale al mare che ricade come seconda casa, per cui ho la possibilità di avere un parametro di confronto fra i due mercati.
Per quanto riscontrato, attualmente, non sono convenienti nessuno dei due, ma ancor meno quello a mercato libero che, a fronte di un abbattimento iniziale del costo sull’energia elettrica, recupera più che abbondantemente sul fronte delle voci aggiuntive dove la parte del leone spetta agli: ONERI DI SISTEMA. Basti dire che nella fatturazione bimestrale di FEB_MAR 2017 l’importo di tale balzello è più che decuplicato (da € 2,28 a € 23,61).
So che alcuni penseranno del perchè della mia ostinata permanenza nel mercato libero, visto che nessuno mi “obbliga” a rimanerci (la scarsa professionalità e incapacità, può assumere l’aspetto, in un certo senso, di una forma coercitiva), ma sarebbe troppo lunga da spiegare e chi ha avuto esperienze in merito, sa di cosa parlo.
Staremo a vedere come andrà dopo il 1° luglio del 2019, ma anche se avete comunicato che questa voce verrà soppressa (bontà loro), non mi sento affatto tranquillo in quanto, non mi si è mai presentato il caso in cui qualcuno rinunci ad un facile guadagno, se non ha già previsto un recupero da un’altra parte.
Ho un’ ulteriore perplessità, non ho ben capito cosa avviene all’utente che, non facendo nulla, non esprima alcuna volontà nel scegliere un qualsiasi gestore di energia elettrica del mercato libero, passa d’ufficio al disastroso (inteso come costi in bolletta) SERVIZIO DI SALVAGUARDIA?
Penso a quei milioni di anziani che, se non seguiti e aiutati, spesso non si rendono neppure conto di cosa cambia attorno a loro!
Concludo esprimendo la mia personale riluttanza a questa nuova legge che lascia, per come la vedo io, il cittadino sempre più indifeso alle regolamentazioni di quegli organi che le nuove leggi autorizzano a scendere in campo.
Ad maiora
Francesca Cora Sollo
Grazie per le tue parole e la tua esperienza Valeriano. É gratificante sapere di essere utili 😉
Detto questo, dobbiamo solo aspettare per vedere i reali risvolti sulle tariffe di prima e seconda casa per le utenze per capire se questa legge sarà efficace nella protezione dei diritti dei consumatori e nel ridistribuire i costi e consumi.
Roberto Bruno
in questo periodo girano addetti riferimento acea che dicono alla gente di cambiare dalle quattro fasce cioe F1,F2,F3,F4 a portare tutto alla fascia F4 vorrei sapere se è una cosa vera, se è conveniente ed è obbligatoria
Francesca Cora Sollo
Attenzione sempre alle promesse di qualunque consulente, leggi fino in fondo le condizioni contrattuali e confronta le bollette con un comparatore, magari!