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Forse non lo sai, ma se accetti del lavoro in nero o irregolare rischi delle sanzioni. A essere penalizzato infatti non è solamente il datore di lavoro che può pagare fino a 36 mila euro di multa, ma anche chi accetta di lavorare senza contratto.
E già perché se accetti di farlo e magari sei in uno stato di disoccupazione per cui percepisci una indennità o hai altri vantaggi legati alla tua situazione, rischi di avere una querela per il reato di falso in atto pubblico in quanto per l’appunto hai dichiarato una situazione che non corrisponde al vero oltre a dover pagare dei soldi. Ma prima di arrivare alla “tua parte” ecco tutto quello che devi sapere sul lavoro in nero.
Lavoro nero: la definizione
Viene definito lavoro in nero quel lavoro che non viene svolto alla luce del sole ossia per il quale il datore di lavoro non ha inviato nessuna comunicazione preventiva di assunzione e di conseguenza non è stata aperta nessuna posizione INPS né tantomeno Inail.
Si tratta dunque di un lavoro in cui una persona in effetti svolge un’attività anche retribuita, ma che non risulta “registrata” da nessuna parte e per la quale non ha appunto coperture di nessun tipo.
Un muratore non messo in regola per esempio, ma anche un insegnante che dà ripetizioni senza appunto essere pagato in voucher (anche se al momento su questo si sta aspettando la decisione del Governo) o una donna delle pulizie che va a lavorare in case diverse senza appunto nessuna prova che abbia svolto questo lavoro.
Ti starai chiedendo: ma c’è bisogno di un contratto anche in casi in cui il lavoro si svolge occasionalmente? Di contratti proprio no, almeno non sempre, ma il pagamento deve essere sempre e comunque “registrato”, magari con una collaborazione occasionale (valido fino a 5 mila euro lordi) o appunto con un contratto a chiamata. Insomma, se di fatto un lavoro viene svolto, il datore di lavoro è obbligato dalla Legge a fare il possibile perché questo risulti in regola, indipendentemente dagli orari in cui viene svolto e da quante volte.
Lavoro nero: cosa rischia il datore di lavoro
Le sanzioni amministrative
Come abbiamo detto, i rischi del lavoro nero sono sia per il datore di lavoro che per il lavoratore. Vediamo in questo caso cosa succede al primo. Le conseguenze possono essere due: l’azione civile da parte del lavoratore che comporta la messa in regola e tutto quello che finora l’azienda non ha dato al lavoratore e le sanzioni amministrative. Vediamo queste ultime.
Mettiamo il caso che tu stia lavorando in nero e arriva un controllo da parte dell’Ispettorato del Lavoro. In questo caso le conseguenze per il tuo datore sono due:
- Per la mancata comunicazione di assunzione ai Servizi dell’impiego rischia una sanzione amministrativa che va dai 100 ai 500 euro per ogni lavoratore in nero. Così poco? No, è che questo vale nei casi in cui non sia possibile applicare la maxisanzione di cui parliamo sotto;
- Maxisanzione: questa varia a seconda della durata del lavoro.
- Se il lavoro in nero è sotto i 30 giorni le sanzioni vanno dai 1500 euro ai 9 mila euro, sempre per ogni lavoratore non in regola;
- Se va da 31 a 60 giorni la sanzione andrà dai 3 mila ai 18 mila euro;
- Se supera i 60 giorni si va dai 6 mila fino ai 36 mila.
Ma non finisce qui: sei straniero? Le sanzioni vengono aumentate del 20%, idem se sei in un minore in età non lavorativa.
Attenzione: sono esclusi dalla maxisanzione:
- I datori di lavoro domestico;
- I datori di lavoro che in precedenza avevano magari pagato i contributi e comunque hanno intenzione di non nascondere il rapporto di lavoro.
Ci spieghiamo meglio: se il tuo datore di lavoro ti fa un co.co.co ma di fatto è come se fossi a tempo indeterminato, se l’ispettore valuta che appunto c’è una insubordinazione, la sanzione è solo di tipo ordinaria, ossia quella di mancata comunicazione al centro per l’impiego e le differenze per la contribuzione (chi ha un co.co.co paga, come forse sai, un terzo dei contributi); - Il datore di lavoro che, prima di un controllo, regolarizza la tua posizione in maniera spontanea e lo fa per l’intera durata. Esempio: lavori dal 3 gennaio e lui il 3 febbraio decide di metterti in regola e pagare i contributi da quando hai effettivamente iniziato il lavoro. Ecco in questo caso non c’è nessuna maxi sanzione;
- I rapporti di lavoro con lavoratori autonomi e parasubordinati per i quali non è stata fatta, se prevista, la comunicazione preventiva. Anche lì sanzione ordinaria.
Si inizia con la diffida
La sanzione è immediata? No. Il tuo datore di lavoro riceverà prima una diffida che lo invita a regolare i lavoratori in nero entro 30 giorni. Se lo fa entro 15 giorni, paga una sanzione minore: ossia il minimo previsto dalla legge (nel caso appunto delle maxisanzioni) o quando la sanzione è fissa, ne pagherà solo un quarto.
E se nonostante la diffida, il datore di lavoro non ci vuole proprio sentire?
Peggio per lui: gli ispettori faranno il verbale unico di accertamento e notificazione ammettendolo al pagamento della sanzione in misura ridotta, dopodiché, visto che non ha pagato, l’attività degli ispettori proseguirà il suo corso.
Le conseguenze civili: la denuncia del lavoro in nero
Ma prendere gente e farla lavorare in nero vuol dire anche violare i diritti di un cittadino che appunto può fare causa all’azienda alla sezione lavoro del tribunale. Perché fare causa? Per ottenere:
- eventuali stipendi in ritardo o anche quello che ha pagato ma in contanti, di cui appunto non esiste traccia;
- per ottenere le differenze di retribuzione, cosa che capita spesso. Chi lavora in nero non solo non prende contributi, ma spesso guadagna meno di un altro pari livello e regolarizzato;
- gli straordinari ma anche il lavoro di notte, nel weekend o durante festività ed ex festività che a chi è in regola vengono pagati diversamente;
- i contributi mai versati;
- il TFR se il lavoro si è concluso e l’eventuale risarcimento se c’è stato un licenziamento illegittimo.
Lavoro in nero: in assenza di prove il contratto inizia dall’1 gennaio
Inoltre, la Corte di Cassazione ha ribadito che se il datore di lavoro non riesce a produrre una prova dell’effettivo avvio del rapporto di lavoro non denunciato, questo inizio dal primo gennaio dell’anno dell’accertamento. Se cioè hai iniziato a lavorare il 10 febbraio 2016 e l’accertamento degli ispettori viene fatto il 10 novembre, ma il tuo datore di lavoro non ha prove dell’inizio, risulterà che sei stato assunto l’1 gennaio 2016.
Un altro modo per sanzionare chi dà lavoro in nero.
Lavoro in nero: sanzioni per il lavoratore
La Legge colpisce duro chi dà lavoro in nero, ma tu non sei al riparo dalle sanzioni, anzi. Mettiamo il caso che tu percepisca l’indennità di disoccupazione NASPI e lavori, anche facendo due serata a settimana in un ristorante, se viene fatto un controllo il tuo è un reato di falsità ideologica in atto pubblico.
Cosa vuol dire? Che hai dichiarato il falso: ottieni un aiuto dallo Stato ma in realtà non sei del tutto disoccupato. So che stai pensando: la disoccupazione non basta mica per vivere e hai ragione, ma piuttosto che lavori in nero, fatti fare una collaborazione occasionale che entro certi limiti, non ti toglierà l’assegno di disoccupazione.
Anche perché se dichiari il falso:
- rischi la reclusione fino a 2 anni per avere dichiarato il falso, ma rischi anche da 6 mesi a 3 anni per avere percepito dei soldi indebitamente dallo Stato;
- l’Inps ti richiede la restituzione delle indennità che ti ha dato fino a quel momento e forse anche il risarcimento dei danni subiti. Senza contare eventuali interessi;
- quando la somma che hai percepito è pari o inferiore a 3999,96 euro avrai solo la sanzione amministrativa del pagamento che va da 5.164 euro a 25.822. Comunque questa somma non può essere più del triplo di quanto hai effettivamente ottenuto in disoccupazione;
- perdi tutti i benefici della disoccupazione o altri ammortizzatori sociali.
Vertenza sindacale per lavoro nero: farla o no?
Diversamente, se sei un lavoratore in nero senza alcuna indennità non incorri in nessuna sanzione.
Questo perché sei la parte debole della contrattazione e perché hai solo subito senza dichiarare il falso. Anzi, un’eventuale causa civile, sebbene come sappiamo non è proprio immediata (anche se i tempi sono stati notevolmente ridotti) potrebbe portarti solo vantaggi. E comunque non è detto che arrivi per forza in causa, ma magari riesci a trovare un accordo con il tuo datore di lavoro prima di andare in Tribunale.
Come funziona
Il primo passo da fare se vuoi denunciare la tua situazione è andare alla Direzione Provinciale del Lavoro che si trova in ogni capoluogo di provincia raccontando tutta la tua situazione.
Dopo avere sporto denuncia ti conviene rivolgerti a un avvocato o a un sindacato (cosa che puoi fare anche prima) con il quale dovrai raccogliere tutte le prove, eventualmente trovare testimonianze ecc…
Non andrete subito in tribunale, ma il legale o il sindacato invieranno una raccomandata al tuo datore di lavoro (se quindi lavori ancora lì preparati a questo) e lo inviteranno a conciliare trovando una soluzione presso la Direzione Provinciale del Lavoro. Non è detto che la soluzione arrivi e come spesso accade, a doversi pronunciare dovrà essere il Tribunale del Lavoro. L’udienza non verrà fissata prima dei 30 giorni da quando si è presentato il ricorso, in generale la causa non dura più di un anno.
Mihay
Lavoro in nero
Cristina
Buongiorno, mi chiamo Cristina, ho 30 anni e da gennaio fino a giovedì scorso, ho lavorato in nero presso una famiglia come babysitter, prima ho dovuto “accettare”che senza motivo mi venissero tolti 70€ euro al mese dallo stipendio a detta loro: per arrotondare, in seguito ho dovuto accettare sgridate e rimproveri per le poche assenze necessarie che ho dovuto fare (genitori in ospedale, mio padre per un cancro e mia madre per insufficienza renale), e le due influenze fatte quest’inverno…
Quando la settimana scorsa ho chiesto un giorno per poter andare ad una visita medica, arrivata a giovedì e senza preavviso, sono stata verbalmente licenziata lo stesso giorno, con accuse, e rimproveri immeritati… sono uscita piangendo da casa loro perché il motivo del mio licenziamento sono stati ingiustificati e per me destabilizzanti.
Ho intenzione di sporgere denuncia, posso farlo secondo lei?
Filippo Lombardo
Buongiorno Sig.ra Maccarrone,
ho fatto la vendemmia e non sono stato pagato.
Accadeva lo scorso mese di Settembre.
Sono disoccupato da tre anni e mezzo, ma non percepisco nessuna indennita’ a nessun titolo.
Se denuncio rischio qualcosa ?
Grazie della sua attenzione
Cordiali saluti
Cristina Maccarrone
Salve Filippo,
mi spiace per la sua situazione, per scorso mese di settembre intende il 2016 o 2017? Perché se è il primo è difficile denunciare adesso. Mi faccia sapere.
Cristina
giulia
buongiorno io volevo un informazione , lavoro dal 1 marzo 2017 in un negozio di abbigliamento part time in nero , all’ inizio la titolare mi aveva detto di provare il primo mese e nel caso mi piacesse mi avrebbe fatto un contratto, ecco è passato più di un anno , ho chiesto più volte e mi è stato risposto che stava valutando la cosa , oltretutto mi paga con assegno che devo versare alla mia banca, si tratta del primo lavoro , cosa devo fare ? e soprattutto cosa rischio ? se un giorno non dovessi continuare a lavorare qui , posso fare l’ avvertenza oppure andrei di mezzo anche io perchè ho accettato ?
Maria
Salve, lavoro come commessa di un negozio da 3 anni ho un contratto apprendistato part time ma lavoro full time e il mio stipendio e poco più di 450€ . Adesso sono stanca perché non vengo rispettata come di giusto e vorrei fare vertenza come mi ha consigliato il sindacato. Quali sono per me le conseguenze? Sono molto preoccupata grazie
Carolina
Mi è stato proposto di lavorare in un maneggio essendo io istruttrice di 1 livello federale…..mi era stato detto che sarei stata messa in regola e che mi avrebbero dato un minimo di fisso più metà tesserino….non sono stata messa in regola e venivo retribuita solo con metà tesserino ma non con le mansioni per le quali ero stata richiesta cioe’ come istruttrice ma alla fine dovevo fare tutto io sellare dissellare occuparmi dei cavalli dei privati e occuparmi di progetti comunali senza essere stata mai pagata …adesso dopo un anno e mezzo ho deciso di andare via …ho le prove di aver lavorato li …tra cui testimoni tutti i miei allievi e avendo fatto delle manifestazioni il mio nome compare anche nei giornali locali.
Cosa devo fare per avere c io che mi tocca
Edua Di Prospero
Buonasera..io ho lavorato per 10 mesi in nero come commessa in un negozio di casalinghi..10 giorni fa’hosubito un aggressione fuori dal lavoro e sono andata al pronto soccorso dove hanno riscontrato lesioni varie dandomi 15 gg di convalescenza..Avverto il mio datore di lavoro di avere bisogno almeno di 1 settimana per riprendermi ecc ecc e lui mi licenzia consigliandomi di starmene a casa per riprendermi tanto a fine agosto l attività la chiude,ma nel frattempo ha assunto una ragazza di 25 anni con garanzia giovani (io ne ho 46 di anni)..Quindi aggredita fisicamente da una parte e moralmente dall’altra!!!Vorrei sapere chi potrebbe darmi in consiglio..Grazie per l attenzione..
Marco
Salve
Sto percependo la naspi ed ho iniziato a lavorare sotto promessa di regolarizzazione da più di 2 mesi, il datore di lavoro non vuole assumermi e per giunta sono anche sottopagato, ho deciso di non presenterai più a lavoro.
Posso fare qualcosa o mi conviene fare qualcosa per avere ciò che mi spetta?
maria
buona sera ,vorrei un consiglio su come proseguire su di una faccenda accadutami ,ho lavorato in nero per poco piu di un anno per una famiglia che rimandava sempre la mia messa in regola .poi una sera mi arriva un messaggio dove la signora mi dice che l’indomani sarebbe stato il mio ultimo giorno di lavoro.io ho accettato mio malgrado pero sono andata all’ispettorato del lavoro .ora dopo che e stata fatta la prima convocazione e loro non si sono presentati .mi anno contattato e vorrebbero risolvere tutto in privato ,io chiedo cosa devo fare che decisione devo prendere’ grazie se ci sarà una risposta.
Adriana Dal Bianco
buonasera,percepisco indacom x 20 gg ho lavorato come prestazione gratuita scritta e firmata dalle parti,in un pubblico esercizio,con l intenzione eventualmente di prenderlo in gestione,capita questo ,arriva l ispettorato del lavoro e mi obbliga ,anzi ci obbliga ad assumermi x tre mesi..io non voglio perchè con tutto quello che successo non voglio più prendere in gestione tale attività ,quindi con l assunzione perdo anche la pensione indacom,come posso fare,io non voglio essere assunta,grazie mille
Annalisa
Buonasera,
Lavoro da 1anno e 5mesi per un privato. I primi sei mesi sono stata a nero (500 euro mese, per 40/42ore settimanali) , con la promesse di essere assunta con garanzia over, infatti rientro nel progetto. Quindi faccio altri 6mesi iniziando con il tirocinio formativo finalizzato all’assunzione (600euro per 40/42ore settimane). Dopo di che mi scatta l’assunzione ma la situazione non cambia molto, sono assunta a 28ore, lavoro in un posto inflessibile e anche maltrattata. Ora la mia domanda è la seguente, che rischio, se faccio una denuncia anche del periodo di lavoro a nero? I primi sei mesi per intenderci . Grazie per la risposta
L G H
Salve , lavoro in un ristorante da maggio ,la mansione che dovrei svolgere e di lavapiatti,ma in realtà faccio il super jolly ,pulisco per terra 3 volte a giorno,butto tutta la spazzatura vetro,carta e umido ,le pulizie della cucina e i piatti ,lavoriamo 6 giorni alla settimana 10 ore al giorno io mi tocca sgobbare sempre mentre tutti li altri possano le ore al cellulare, nessun tipo di ferie e per finire il contratto e part time e paga misera 800€ in confronto alla fatica che faccio ogni giorno mi fanno male le mani e le ho sempre a pezzi, a causa di alcuni linfonodi ingrossati mi hanno mandato una ecografia, quando le ho detto che dovevo fare questa visita e che sarei dovuto mancare una mattina mi a detto se non potevo fare il giorno di chiusura,le ho detto che non sono stata io a scegliere il giorno ma era la disponibilità che c’era,io sono una cittadina apolide riconosciuta dal tribunale di Perugia e sia mio datore di lavoro sono Cinesi io di violazione ne ho subite ormai troppe e ho acettacce questo lavoro perché sono sola e ho bisogno di mantenermi in 13 anni in Italia non ho mai chiesto disoccupazione ne fatto nessun infortunio ne malattia ,sono sempre andato a cercare lavoro purtroppo con gente troppo disonestà solo una persona ho incontrato nel mondo del lavoro onesta per quello è in ginocchio oggi ,e questa volta per la prima volta lavoro con stranieri e vedo che anche loro hanno capito come si lavora cui,
Io però da oggi dico basta e con molta pazienza e magari il vostri consigli troverò il modo di farli pagare tutto quello che io ho lavorato e perfino lo stress psico fisico che subisco e pure mio cane che mi vede tornare senza forza,io non voglio niente più di quello che ho fatto,oggi è mio giorno di riposo e dovrei fare tante cose ma non ne ho le forze ho bisogno di riposare,io non ho più una vita neanche riesco più a vedere miei amici sento che mi stanno succhiando il anima questa mafia chinese con il finto giapponese ci sono anche ragazzi cinese anche minorenne