Sicurezza al volante

Tutto pronto per l’esodo di Natale. Milioni di italiani si stanno per mettere in viaggio per raggiungere famiglie e piste da sci, finendo inevitabilmente a fare i conti con code, rallentamenti e maltempo. Tutti disagi che possono mettere a repentaglio la qualità del viaggio e, soprattutto, la sicurezza.

Polizia Stradale e associazioni di categoria, come ogni anno, si sgolano raccomandando la massima prudenza. E i risultati delle campagne di prevenzione cominciano ad arrivare. Noi di 6sicuro.it abbiamo deciso di chiedere qualche consiglio ad Andrea De Adamich.

Campione italiano Formula 3 nel 1965, campione Europeo Turismo nel 1966 e 1967, campione Temporada Argentina nel 1968, campione italiano assoluto nel 1972 e 1974. Pilota ufficiale di Alfa Romeo, Ferrari, McLaren, Surtees, March e Brabham.

E poi brillante conduttore della storica trasmissione “Grand Prix”.

Dal 1990, De Adamich è direttore del Centro Internazionale Guida Sicura di Varano de’ Melegari, scuola che accoglie circa 5mila studenti l’anno.

Ciao Andrea e grazie per la disponibilità. Prima di tutto vorrei sapere da te qual è la situazione italiana sul fronte della sicurezza stradale? Devo dire che c’è un alto livello di consapevolezza sull’argomento, e questo è un bene. Manca ancora la pratica, siamo ancora troppo deconcentrati al volante. Molti non hanno ancora capito che l’automobile non è il salotto di casa, e quindi tendono a circondarsi di ogni distrazione possibile. Cellulari, navigatori, lettori Dvd eccetera. In questo modo, si diventa un pericolo, per se stessi e gli altri.

In questo periodo la sicurezza stradale è argomento di stretta attualità. Ti possiamo chiedere alcuni consigli per i lettori di 6sicuro? Certo! Dunque, come prima cosa controllare più volte le condizioni meteo riguardanti tutto il tragitto che dobbiamo compiere. Ci tengo inoltre a sottolineare che, a prescindere da condizioni stradali, meteo e possibili gelate notturne, i pneumatici invernali hanno la priorità su tutti gli altri aspetti. Sono un elemento in grado di fare la differenza.

Ci sono altri aspetti da sottolineare? Se si parte per un viaggio con passeggeri oppure molti bagagli, controllare la distribuzione dei pesi nell’abitacolo e nel bagagliaio, un elemento questo che molti trascurano. Poi ovviamente ci sono i dettagli tecnici: l’antigelo, ad esempio, ma anche la verifica dell’integrità e del corretto funzionamento delle spazzole tergicristalli. Oppure il controllo preventivo della pressione dei pneumatici.

Parliamo di stile di guida. Tu cosa suggerisci? Partiamo da un presupposto. Il freddo diminuisce l’aderenza dell’automobile, per non parlare del ghiaccio che si può formare sul manto stradale. Lo stile di guida dev’essere il più fluido possibile. Evitare quindi movimenti bruschi e sterzate improvvise, ridurre la velocità e trovare un’andatura che permetta un certo feeling con l’automobile. Per feeling io intendo che l’automobilista deve sempre avere la percezione di tenere tutto sotto controllo. L’aspetto psicologico è importantissimo quando si guida, perché agisce direttamente sulla capacità di concentrazione e, quindi, sui riflessi.

Cambiando discorso, vorremmo un tuo parere su una notizia che ci ha incuriosito non poco. Su alcuni giornali e blog, si è parlato di uno stratagemma originale per risparmiare sul carburante: quando possibile, specie sui rettilinei, mettere l’automobile in folle. Che ne pensi? Passami il gioco di parole: chi ha proposto di guidare in folle è un folle. Dimentica, o non sa, che la trazione è un importantissimo elemento di controllo e stabilità della vettura. Disinserirlo, mettendo in folle, significa rinunciare a questo controllo. Faccio un esempio: quando si guida un’automobile con lo speed control attivo, basta toccare il freno per disinserirlo. Ecco, in questo momento c’è sempre una leggera perdita di tempo. Pochi centesimi di secondo che possono diventare pericolosi. Lo stesso vale se si procede in folle e si percepisce la necessità di reinserire velocemente la marcia. Quando si viaggia in automobile, ogni minimo ritardo nell’affrontare una manovra brusca può essere molto pericoloso.