Nel 2016 le tasse pagate in Italia da Amazon, Apple, Airbnb, Facebook, Twitter e TripAdvisor insieme sono state solo 11,7 milioni. Merito o causa della scelta di stabilire la sede fiscale nei Paesi europei con le tassazioni più basse. Ma presto le cose potrebbero cambiare: all’ordine del giorno del prossimo Consiglio europeo in programma il 15 e 16 settembre c’è la discussione di una web tax europea.
Dai giganti del web tasse per meno di 12 milioni
Come riportato da Repubblica.it, nel 2016 il Fisco italiano ha incassato poco meno di 12 milioni di tasse dalle più grandi società che si occupano di informazione e di comunicazione digitale. Nonostante le vendite e il fatturato di questi giganti del web continuino a crescere, il conto pagato ad Agenzia delle Entrate è estremamente basso.
Tutte queste grandi società – da Facebook a Google, passando per Amazon, Twitter, Airbnb, Apple e TripAdvisor – trasferiscono i ricavi conseguiti in Italia nei Paesi che hanno scelto come sede fiscale. Si tratta, ovviamente, dei Paesi con i sistemi di tassazione più convenienti, come l’Olanda, il Lussemburgo e l’Irlanda.
Le tasse pagate da Google sono state leggermente più alte, 42,7 milioni di euro, ma gran parte di questa cifra è stata versata per saldare una delle rate del patteggiamento siglato con il Fisco italiano a inizio anno. L’accordo è arrivato dopo un’inchiesta della Procura di Milano e copre le tasse non versate in un periodo di cinque anni, dal 2009 al 2013.
Web tax europea in discussione nel prossimo Consiglio europeo
La soluzione più efficace per riuscire a recuperare le tasse derivanti dalla vendita dei servizi realizzate nel nostro Paese è quella di istituire una web tax europea. Dopo anni di confronti e di posizioni contrapposte tra i vari leader europei, ora sembra esserci un accordo di massima.
Il prossimo Consiglio europeo, in programma a Tallinn il 15 e il 16 settembre, dovrebbe proprio discutere la definizione di un sistema di tassazione digitale comune in tutta la UE. Se passasse il modello inglese, che prevede una tassazione del 25% sugli utili, il Fisco italiano incasserebbe 190 milioni di euro solo da Google e Facebook, che al momento pagano al nostro Paese meno di 2,5 milioni di tasse.
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