Vengono catalogati come olio di semi tutti quegli olii che si ricavano da semi di piante e alberi diversi dall’olivo (da cui si ricava, invece, l’olio EVO). L’olio di semi è un olio meno pregiato rispetto all’olio di oliva poiché le proprietà organolettiche sono decisamente inferiori.
Gli olii di semi sono davvero numerosi e la maggior parte di essi sono adatti al consumo alimentare, mentre altri, invece, vengono impiegati nell’industria cosmetica o nella produzione di vernici.
Generalmente ne viene consigliato il consumo a crudo poiché la cottura e le alte temperature (soprattutto nel processo di frittura) tende a degradare questi olii rendendoli nocivi per l’uomo (fa eccezione l’olio di arachidi e l’olio di semi di girasole, che hanno una discreta resistenza al calore grazie alla presenza dell’acido linoleico).
La loro diffusione è dovuta anche al fatto che, grazie alle coltivazioni estensive delle piante, questi olii hanno un costo inferiore rispetto al più pregiato olio d’oliva.
Olio di semi: fa davvero male?
Pur continuando a preferire l’olio di oliva, gli olii di semi non sono da demonizzare. In particolare, nella scelta, è necessario orientarsi verso olii spremuti a freddo e biologici che ci garantiscono un prodotto di qualità e un’ottima fonte di acidi grassi polinsaturi (Omega 3 e Omega 6) e di vitamina E, che ha una potente azione anti infiammatoria su vasi sanguigni e cellule.
L’importanza di acquistare olii biologici spremuti a freddo è dovuta al fatto che gli olii non biologici vengo realizzati grazie ad un processo di decolorazione e deodorazione dei semi che li priva di ogni principio nutritivo. Scegliere, pertanto, olii di semi non trattati ci permetterà di beneficiare di tutte le virtù di questi prodotti.
Vediamo ora i principali olii di semi e la loro azione positiva sul nostro organismo.
Olio di semi di girasole
L’olio di semi di girasole contiene il 90% di acidi polinsaturi, ben il 90%. Ha una funzione di “spazzino” del sangue, aiutando a combattere colesterolo alto e aterosclerosi. Da assumere preferibilmente a crudo (due cucchiai al giorno) è comunque uno dei pochi olii che si prestano anche all’utilizzo durante la frittura.
Olio di semi di lino
Ricchissimo di Omega 3, aiuta a regolare il funzionamento dell’intestino, aiutandoci a tenere sgonfio l’addome. È un olio che si conserva per pochissimo tempo, quindi è necessario acquistarlo fresco, appena spremuto e conservato in bottiglie di vetro scuro al riparo dalla luce e dall’aria.
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Olio di semi di mais
Ricco di acidi grassi polinsaturi, contrasta colesterolo e trigliceridi. Ha il notevole vantaggio di avere un gusto delicato che non modifica quello dei cibi ed è quindi adatto per il consumo a crudo anche su pietanze delicate come il pesce.
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Olio di semi di arachidi
L’olio di semi di arachidi contiene vitamina E, antiossidante, vitamina K e molti tocoferoli. Depura l’intestino, e può essere usato come base per olio da massaggi per contrastare il mal di schiena e nella prevenzione dei reumatismi.
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L’olio di semi è più “leggero” dell’olio di oliva?
No, non c’è alcuna differenza. Entrambi sono olii, quindi sono grassi, e sviluppano 900 cal per 100 grammi. Il concetto di olio pesante e olio leggero non ha alcun fondamento.
Quali sono le differenze tra olio di semi e olio di oliva?
Le differenze tra i due olii sono sostanziali.
- L’olio di oliva si ricava da un frutto e possiamo considerarlo una vera spremuta di frutta, a differenza dell’olio di semi;
- Per estrarre l’olio dai semi si utilizzano solventi ed alte temperature che lo rendono un olio tecnicamente “morto” (tranne i casi di olii di semi ottenuti a freddo di cui ho parlato a inizio articolo). L’olio di oliva viene spremuto a freddo o a temperature molto basse;
- L’estrazione a caldo dell’olio di semi permette, in teoria, di utilizzare anche semi di cattiva qualità, poiché i diversi trattamenti permettono di modificare e o inibire cattivi odori o sapori. Nelle estrazioni a freddo, invece, se la materia prima non è eccellente l’olio non sarà buono. Ecco perché gli olii di semi estratti a freddo, e quindi di buona qualità, costano quanto l’olio extravergine di oliva.
Per concludere: non pensare di utilizzare l’olio di semi per la sua “leggerezza” perché, come abbiamo visto, non è più leggero di altri olii. Se preferisci il sapore di un olio di semi rispetto all’olio extravergine di oliva, accertati che il prodotto che stai acquistando sia trattato a freddo e di ottima qualità: quindi non cercare il risparmio.
Angelo
L’etichetta riporta se l’olio e stato trattato a freddo?
Sonia Milan
Ciao Angelo, l’indicazione di questa informazione in etichetta è facoltativa, ma ovviamente l’azienda che produce olio a freddo ha tutto l’interesse ad evidenziarla. Tieni presente che se un olio ha la dicitura “biologico” è sottinteso che l’estrazione sia avvenuta a freddo. Ciao e a presto.
franco rodi
Salve. Grazie molte per i suoi prezziosissimi consigli. A me piace molto l’olio d’oliva, a volte lo metto anche solo su un pezzo di pane e me lo gusto cosi’. Ho il diabete mellito, tipo 2, vorrei sapere, per cortesia, quale olii sono piu’ indicati nel mio caso, sono anche iper-teso e mi hanno sostituito, 2 anni fa’, la valvola aortica. Grazie e complimenti per questa sua interessantissima rubrica. Franco, 59 anni, di Milano. Arrivederci.