Olio di palma: cos’è e come si usa
L’olio di palma è un olio vegetale saturo che si ricava dalle palme da olio. Dal frutto si estrae l’olio di palma, mentre dai semi si estrae l’olio di palmisto.
L’olio di palma trova molti impieghi, sia nell’industria alimentare (viene utilizzato per prodotti da forno, creme e dolci), sia nei prodotti per la cura della persona (con il quale si realizzano saponi e detergenti in genere). L’olio di palma non raffinato ha un caratteristico colore rosso, dovuta all’alta presenza di carotenoidi (tra cui il beta-carotene), oltre ad avere buone percentuali di coenzima Q10 e vitamina E.
Per produrre l’olio di palma viene utilizzato solo il 5,5% dei terreni destinati alla produzione olearia, ma l’olio ricavati è pari al 32% della produzione mondiale di olii e grassi (dati 2014).
L’olio di palma fa male?
Ma quali sono gli effetti sulla salute per una prolungata assunzione di olio di palma? Le risposte sono controverse. Da un lato, gli studi effettuati dal CSPI (Center for Science in the Public Interest) e dall’OMS confermano un aumento dei livelli del colesterolo, con conseguente aumento delle coronaropatie.
Dall’altro lato, il Comitato di promozione dell’olio di palma malese (Malaysian Palm Oil Promotion Council) cita uno studio cinese che ha comparato, l’olio di palma a lardo, olio di soia e olio di arachidi. Lo studio evidenzia che l’olio di palma aumenterebbe il livello di “colesterolo buono” (HDL) e abbasserebbe quello “cattivo” (LDL).
Di recente alcuni studi studi italiani hanno contribuito al dibattito sulla salubrità dell’olio di palma: nel 2013 l’Istituto Mario Negri ha evidenziato come, in letteratura, gli studi non si siano soffermati sugli effetti negativi dell’olio di palma in sé, ma sugli effetti negativi degli acidi grassi presenti nell’olio. Molti studi, infatti, evidenziano che per valutare gli effetti sull’innalzamento del colesterolo sia importante capire non solo il tipo di grasso, ma la struttura dei trigliceridi.
Infine, a settembre 2015, l’Istituto Superiore di Sanità ha espresso un parere scientifico sull’olio di palma, affermando che
“non ci sono evidenze dirette nella letteratura scientifica che l’olio di palma, come fonte di acidi grassi saturi, abbia un effetto diverso sul rischio cardiovascolare rispetto agli altri grassi con simile composizione percentuale di grassi saturi e mono/poliinsaturi, quali, ad esempio, il burro”.
L’Istituto conclude affermando che il consumo di olio di palma non è correlato all’aumento dei fattori di rischio per malattie cardiovascolari in soggetti sani.
Olio di palma: è cancerogeno?
L’allarme sulla presunta cancerogenicità dell’olio di palma si è diffuso a causa di una cattiva interpretazione di uno studio dell’Agenzia Europea per la Sicurezza Alimentare (EFSA). L’Agenzia aveva posto l’allarme su alcuni acidi grassi – glicidi esteri degli acidi grassi (Ge), 3-monocloropropandiolo (3-Mcpd), e 2-monocloropropandiolo (2-Mcpd) – che sono presenti in diversi olii vegetali e margarine e che, in fase di lavorazione a 200 gradi, possono diventare potenzialmente pericolosi per la salute perché tossici.
L’olio di palma, in particolare, è molto ricco di questi acidi grassi, e questo ha fatto scattare l’allarme. È però necessario ricordare tre aspetti importanti:
- tra il 2010 e il 2015, i produttori di olio di palma hanno dimezzato la presenza di questi acidi grassi all’interno dell’olio di palma, abbassando drasticamente la quantità di sostanze potenzialmente tossiche e pericolose;
- lo studio non riferisce della pericolosità dell’olio di palma, ma solo dell’olio lavorato alle alte temperature (l’olio presente in molti alimenti non subisce lavorazioni ad alte temperature);
- un consumatore adulto è potenzialmente a rischio solo se fortemente esposto alle sostanze.
Prodotti senza olio di palma
In virtù delle polemiche sorte recentemente sull’ipotesi di pericolosità dell’olio di palma, molte aziende hanno iniziato la produzione di alimenti privi di olio di palma, per venire incontro alle richieste sempre maggiori dei consumatori. Molti siti forniscono elenchi, spesso aggiornati, sui prodotti in commercio che siano privi di olio di palma, come Il Fatto Alimentare.
Prezzo dell’olio di palma
L’olio di palma è un olio molto economico, pertanto il suo basso costo ne ha permesso una grande diffusione nell’industria alimentare e per la produzione di detergenti. Al dettaglio, una tanica da 5 litri di olio di palma ha un prezzo di circa 9 euro.
Olio di palma e Nutella
La Nutella è uno dei prodotti più amati e, al contempo, con una percentuale di olio di palma più elevata. Nell’elenco ingredienti, infatti, l’olio di palma risulta al secondo posto, dopo lo zucchero (e prima delle nocciole). Sul sito di Nutella, la società produttrice afferma che viene utilizzato olio di palma
“perché conferisce al prodotto la sua consistenza cremosa e perché esalta il gusto degli altri ingredienti. […] Inoltre, è la soluzione migliore per garantire a Nutella® la sua consistenza unica e la sua speciale spalmabilità senza ricorrere al processo di idrogenazione, che creerebbe grassi “trans”, nocivi per la salute”
Molte persone stanno sperimentando la preparazione di creme spalmabili al cioccolato senza olio di palma da fare in casa. Tu ci hai provato? Cosa ne pensi?
Mario Massi
Dalla lettura dell’articolo si desume che l’olio di palma non va demonizzato.
Se prodotto, trattato (il meno possibile) e consumato in modo corretto è un olio buono e difficilmente sostituibile per l’economia del mondo.
Ma forse siamo troppo condizionati da un ristretto punto di vista di europei supernutriti…
Sonia Milan
Esatto Mario, non va demonizzato. Nelle giuste quantità può rientrare nella nostra alimentazione, senza esagerare. Ovviamente, potendo scegliere, sarebbe meglio preferire il consumo di olii di qualità maggiore, come il nostro olio extravergine di oliva (EVO), di cui ho parlato in questo articolo https://infonotizianews.it/cucina/olio-evo