“Vado a fare la spesa, prendo giusto un paio di cose”: un’affermazione comune. Si parte con l’idea di comprare due pacchi di pasta, una confezione di zucchero, i biscotti per i bambini e, magari, un paio di buste di latte per avere la scorta. Peccato che alla cassa, la convinzione di spendere 15 euro al massimo, sfumi in una banconota da 20 o addirittura da 50 euro. Classica l’esclamazione finale (con un misto di stupore e amarezza): “Ma…cosa ho comprato?!”
Capita spesso di acquistare qualcosa di cui non si ha reale necessità, è vero. Bisogna dire, però, che i rincari evidenziati in questi giorni dall’Istat non riguardano esclusivamente la benzina (nel giro di un anno la “verde” ha raggiunto un +20,9%), ma anche prodotti d’uso quotidiano come il caffè, il cui costo ha subito un incremento dell’11,6% da aprile 2011. Stesso discorso per pasta e latticini, frutta e verdura. Come difendersi?
Secondo la Coldiretti, ciò che ogni famiglia spende mensilmente per l’alimentazione assorbe circa il 19% delle risorse. Ecco, allora, 4 pratici consigli per risparmiare senza rinunciare alla qualità:
- Innanzitutto utilizzare la cara, vecchia lista della spesa: uscire da casa senza aver ben chiara la differenza tra utile e superfluo (pensando di ricordarsi cosa acquistare direttamente al supermercato) è un errore. La disposizione dei prodotti sugli scaffali gioca sul concetto di psicologia del consumo e spinge all’acquisto d’impulso (non programmato), che colma il carrello di cose inutili. In questo senso, internet può aiutarci: esistono diversi servizi che aiutano a comparare i prezzi dei prodotti e scegliere i più convenienti, così come avviene per le assicurazioni auto.
- Un’ottima idea è scegliere prodotti a Km zero, locali e di stagione, spezzando così le intermediazioni e acquistando direttamente dai produttori. Consideriamo che ben l’88% degli alimenti in Italia percorre in media duemila chilometri prima di arrivare sulle nostre tavole. Spesa a Km zero significa, quindi, miglior rapporto qualità/prezzo, maggiore genuinità e freschezza, costi contenuti. Tra l’altro, sono stati avviati con successo gli acquisti in gruppo (GAS – Gruppi di Acquisto Solidali): programmare la spesa con amici o vicini di casa è pratico, divertente e consente di risparmiare sui trasporti (rispettando l’ambiente). In Italia sono circa 800 i gruppi di acquisto solidale, raddoppiati rispetto a due anni fa.
- Preferire, per quanto possibile, prodotti sfusi. In molte aziende agricole si trovano i distributori di latte fresco e sono numerosi i punti vendita che propongono detersivi alla spina: prodotti che, a pari qualità rispetto ai tradizionali flaconi in commercio, promettono un bel risparmio. Le confezioni, infatti, incidono ben il 30% sul prezzo di vendita! Sono utilizzati soltanto dei contenitori per il trasporto di svariati litri di prodotto e i flaconi riutilizzabili da consegnare al consumatore (che tornerà a riempire la stessa bottiglia non appena avrà esaurito il prodotto). Si azzerano, in tal modo, gli oneri energetici ed ambientali per lo smaltimento degli imballaggi.
- Evitare un consumo eccessivo e abitudinario di cibi pronti. La flessibilità lavorativa ci ha abituati a correre da un posto all’altro, tra colazioni al bar e pranzi veloci: cercare di ridurre queste abitudini, dando più spazio alla cucina casalinga, sarebbe una boccata d’ossigeno per il portafoglio. In molti hanno deciso di attrezzare un piccolo orto domestico per piante aromatiche, lattughe, pomodori, zucchine. Ovviamente, vietati gli sprechi: con polpette e frittate di pasta è possibile recuperare facilmente ciò che avanza, senza che finisca tutto in pattumiera.
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