Euro: “si stava meglio quando si stava peggio”?
L’Euro è entrato fisicamente nelle nostre vite il 1° gennaio 2002. C’è chi ne è felice, chi lo danna, chi vorrebbe addirittura tornare alla nostra cara e vecchia Lira. I nati prima degli anni ’90 se la ricordano bene e c’è sicuramente qualcuno che ancora oggi fa le moltiplicazioni mentali per capire che un iPhone oggi potrebbe costare quasi 2 milioni delle vecchie lire e un gelato quasi diecimila lire!
Ma com’è cambiata la vita dall’introduzione della moneta unica europea? È meglio oggi o si stava meglio ieri? Sinceramente non lo so, ma ho fatto qualche ricerca. In definitiva pare che spendiamo di più sulle bollette, ma risparmiamo sulla tecnologia. Problema dell’euro o del progresso?
L’Euro in Italia: una decisione che ha cambiato tutto
L’euro è oggi la valuta comune di diciannove stati membri dell’Unione europea ed è apparso ai più nel 1999 come unità di conto virtuale. Monete e banconote hanno preso a girare tra gli Stati e in Italia il 1° gennaio 2002, ma abbiamo avuto qualche mese di “doppia moneta” per abituarci fisicamente al cambio drastico.
Sono nato nel 1982 e ancora oggi ricordo un po’ di difficoltà iniziale, ma soprattutto il fastidio: i prezzi sembravano esageratamente gonfiati all’improvviso… Oppure incredibilmente bassi. Mio padre teneva i conti di casa e lo vedevo a fine mese con la sua calcolatrice che convertiva ogni singolo prezzo, sbofonchiando di volta in volta. Le prime due settimane di quell’anno sono passate alla storia come un susseguirsi di ansie e paure. Il 29 dicembre 2001 La Repubblica titolava: “Euro, caos in banche e Poste pronto solo un Bancomat su 5“, figuriamoci quello che ne seguì.
E dire che tutto nacque nel 1991 al Consiglio europeo di Maastricht e al Trattato sull’Unione europea che ne conseguì. A sua volta si avviò nel 1999 la procedura della moneta unica europea. In Italia il grande fautore del progetto è stato Romano Prodi, ex Presidente del Consiglio (per ben due volte) e all’epoca presidente della Commissione Europea.
Parlava di una nuova epoca che avrebbe creato “un forte e crescente senso di identità europea. E questo si tradurrà in una grande pressione psicologica sui Paesi che saranno fuori”. Come non entusiasmarsi davanti a queste parole? Eppure non ci fu nessun referendum in Italia e c’è chi oggi si lamenta ancora di questo “deficit”: tutti noi ci siamo trovati catapultati in una nuova economia e ci siamo dovuti adattare, volenti o nolenti, detrattori o euforici.
Euro oggi: le bollette costano di più, ma non solo…
Uno dei ricordi più vividi che ho è la pizza. A inizio anni 2000 una margherita costava circa 5.000 lire (o anche meno, a dire il vero). Ora molte pizzerie da asporto te la fanno pagare 5 euro, se non addirittura 7 in alcune località . Si tratta di un rincaro del più del 100%, capiamoci. Per essere precisi: il cambio euro/lira era all’incirca 1 euro/1.936,27 lire.
Quindi parliamo di 10.000 lire o 14.000 lire per una pizza margherita: a qualcuno potrebbe apparire una rapina! Nel 2002 scattò quasi una mini-rivoluzione, perché c’è chi provò subito ad aumentare i prezzi, per poi trovarsi di fronte un sacco di gente che richiedeva spiegazioni.
Stesso discorso fu per il caffè: per l’italiano tipo è quasi impossibile rinunciare al caffè del bar. Nel 2002 un caffè poteva costare tra le 800 e le 1.000 lire, mentre oggi lo paghiamo un euro o anche di più. Siamo tutti d’accordo che c’è il peso dell’inflazione e le tasse e gli anni che passano e tutto quello che vogliamo… Ma in quindici anni il prezzo della vita quotidiana è raddoppiato sotto i nostri occhi.
Forse non dovrei neanche toccare l’argomento delle bollette. Nel 2002 si è registrata una spesa media per l’energia elettrica era di 647 mila lire annuali. Oggi la spesa si orienta sui 500 euro e forse rimarrà stabile quest’anno, sebbene le bollette generali siano in aumento nel 2017.
La spesa per il gas si aggirava sul milione e 700 mila lire e oggi siamo sul migliaio di euro, con un rincaro quindi tra il 15 e il 20%. Nei primi anni 2000 le famiglie italiane spendevano circa 800 mila lire al mese per generi alimentari e bevande: oggi siamo sull’ordine di 441,50 euro al mese (436,06 euro nel 2014, +1,2%), ossia 855 mila lire. La domanda “inquietante” è: se i prezzi sono tutti aumentati, ma la spesa è rimasta più o meno la stessa… Siamo magicamente mangiando di meno? Oppure siamo diventati più bravi a scegliere?
Lira del 2002 contro euro del 2017
Paragonare 2002 e 2017 è azzardato e difficilissimo, in realtà . Sono cambiati i tempi e le modalità di accesso ai servizi, nonché ai prodotti. Anche la tecnologia… Anzi tantissimo la tecnologia! Una fotocamera digitale costava 600 mila lire e anche di più, mentre oggi ne trovi delle buone anche a 100 euro.
E che dire dei telefonini? Il famosissimo Startac della Motorola (che nel corso del tempo ha ceduto una parte a Google e poi a Lenovo, lo sapevi) nel 2002 era capace di costare quasi due milioni di vecchie lire! Mentre oggi gli smartphone li puoi trovare a qualsiasi prezzo, ma se prendiamo il caso della Apple l’ultimo iPhone 7 è acquistabile da 799 euro.
Insomma, se dovessimo davvero osservare i prezzi così come sono sembra che non ci sia stata tutta questa convenienza: gli aumenti delle bollette sono chiari, la spesa alimentare meno, la tecnologia ci costa meno. Però non sono un economista e bisogna pensare anche a tutta quella serie di variabili di cui non sto tenendo conto… E una domanda a cui nessuno probabilmente può rispondere: se avessimo tenuto la lira oggi come vivremmo?
La storia non si fa con i se e con i ma. Alla fine della fiera fare economia si può, perché abbiamo comunque a disposizione molti strumenti (anche intellettuali) che ci permettono di confrontare e risparmiare, dalla Pay TV all’ADSL, finendo anche alle Assicurazioni Auto.
Ma una domanda vorrei fartela lo stesso, per curiosità : cosa preferiresti oggi? Lira o Euro?
William
Bisogna anche paragonare le paghe per sapere cosa sono gli effetti dell’ euro!
silvio
Lira for ever!
Alessandro
L’articolo è fuorviante, non si può fare un paragone come lo fai tu! Una fotocamera digitale dell’epoca costava più di 600.000 lire perchè era una “FOTOCAMERA”, una reflex per intenderci. Oggi a €100,00 trovi le macchinette fotografiche per passatempo, tutto lì. Cercare di far digerire agli italiani l’euro, moneta che ci ha distrutti economicamente, come salvatrice del popolo la vedo utopistica e offensiva nei confronti delle persone che “qualcosa”, di quanto negativo sia stato questo passaggio, comprendono! L’euro è stato una catastrofe europea, nato per creare qualcosa di positivo è stato subito sfruttato per affossare i mercati e l’economia dell’europa!
Matteo Bianconi
Caro Alessandro, forse hai ragione con il discorso della tecnologia, ma oggi un buon drone costa tantissimo e magari fra quindici anni ce lo tireranno dietro. La tecnologia ha un percorso temporale molto diverso rispetto a tutto il resto, in realtà , basti pensare che ci sono state più invenzioni nel ‘900 che in tutto il resto del tempo dell’umanità . Per il resto è scritto nero su bianco “Paragonare 2002 e 2017 è azzardato e difficilissimo, in realtà ”. Ci ho provato, senza però dire se l’euro ci ha salvato o meno, perché non sento che spetti a me dirlo.
Fernando
Caro Matteo, trovo il tuo post davvero interessante. A proposito dei costi di attrezzature tecnologiche ecc, vorrei farti notare che, pur essendo vero quanto tu scrivi, e’ anche vero che le attrezzature tecnologiche hanno un costo che si abbassa man mano che migliorano le stesse tecnologie e la loro maggiore diffusione sul mercato. Un caro saluto Fernando P.
Matteo Bianconi
Ciao Fernando, ti ringrazio e trovo ragionevole il tuo commento. Come ho appena risposto in un’altra considerazione “La tecnologia ha un percorso temporale molto diverso rispetto a tutto il resto, in realtà , basti pensare che ci sono state più invenzioni nel ‘900 che in tutto il resto del tempo dell’umanità ”. La mia voleva essere una considerazione sui tempi: mentre la vita sembra più cara, la tecnologia non lo è, quindi il progresso dovrebbe fare risparmiare su tutto o solo su determinati settori?
Vanni
Il problema, in riferimento alla domanda, è che dall’inizio dell’entrata dell’euro si è fatta l’equazione £ 1.000 = 1,00 €. Pertanto, ciò che costava 1.000 £, da subito è costato 1,00 € ovvero, £ 1.936,27 quindi quasi il doppio. A ciò si aggiunge il valore nominale quale ad es: € 2,50 che per tutti sembrava basso ma che invece equivale a circa 5.000 £. Altro problema sottovalutato è stato quello dei centesimi ai quali noi italiani non eravamo per niente abituati (fatto salvo gli anziani ancora viventi dei tempi della 2^ guerra mondiale). 0,35 centesimi di euro sono circa 700 lire della vecchia moneta. Le stesse , all’epoca, avevano un relativo valore, oggi sembrano un’inerzia, ovvero pochissimo e non si tiene più conto del valore stesso perché per noi sono solo centesimi e non ce ne rendiamo conto, ma che nei paesi dove già esistevano i centesimi (vedi Francia ed altri….) forse danno il giusto valore anche ai cent. Ricordo, appunto, che ero in vacanza a Nizza e mancavano 0,05 cent. di franco fr. ( = a £. 15 it. ) al pagamento degli acquisti e fui inviato a versare anche i 0,05 cent che mancavano. Come diceva il grande Peppino de Filippo in un film con l’inimitabile Totò: ho detto tutto!
piero
Lira, tutta la vita, piuttosto che Euro.
E anche fuori dall’Europa: paghiamo dei soldi, per farci comandare e imporre scelte sbagliate dalla BCE, che non è dei cittadini europei, ma di banche private.
Giuliana
Io apprezzo la possibilità che l’euro dà di viaggiare in Europa e comparare i prezzi senza dover effettuare cambi e rincorrere il cambiavalute più vantaggioso. Però nessuno dice che la lira era stata sopravvalutata all’epoca, il cambio con l’euro, con tutte le anomalie seguite a uno scarso controllo sui prezzi è stato il mascheramento scelto per nascondere una delle crisi cicliche che ogni vent’anni circa colpivano e colpiscono la nostra economia. Tutta colpa dell’euro? No, la scarsa vigilanza per me è stata una scelta voluta e chi ha potuto approfittarne per risolvere la sua situazione economica lo ha fatto. Prima lo si faceva con la svalutazione della moneta nazionale. Ora con l’euro comune questo giochino non è più possibile. La crisi delle banche è sotto l’occhio di tutto: è un caso che sono passati circa vent’anni?