Mauricio Macri apre al rimborso dei Tango Bond argentini
Sono passati ormai quindici anni da quando lo Stato argentino ha dichiarato bancarotta e i suoi titoli (chiamati in gergo tango-bond) hanno perso il loro valore. Oggi finalmente Buenos Aires ricomincia ad emettere obbligazioni sul mercato.
In questi giorni chi possedeva dei Tango Bond e non ha aderito alle ristrutturazioni di qualche anno fa dovrebbe andare in banca a compilare i moduli essenziali per ottenere il rimborso.
Il governo di Mauricio Macri, insediatosi da poco alla Casa Rosada, ha ottenuto questa vittoria politica contro i creditori holdout americani che non avevano accettato le manovre di ristrutturazione del debito dopo il default del 2001 e avevano richiesto il rimborso pieno dei loro crediti. Così il presidente incassa una vittoria importante, gli headge fund statunitensi scendono a compromessi e l’Argentina può rientrare sul mercato dei capitali.
I precedenti della vicenda Tango Bond
A metà aprile, dopo la sentenza della Corte di Appello di New York, il presidente della Task force argentina si è detto fiducioso per gli obbligazionisti italiani che recupereranno il 150% del valore dei loro titoli argentini (a disposizione un totale di 1,35 miliardi di dollari). Sono oltre 50mila gli obbligazionisti italiani che hanno investito in Tango Bond. Si è chiusa così una vicenda lunga tredici anni e l’Argentina ha ricominciato ad emettere nuovi titoli fino ad un valore di 15 miliardi di dollari. Stock afferma che i risparmiatori italiani, che non hanno aderito ai concambi, saranno risarciti entro giugno.
Prevista una proroga di un mese in modo che tutti possano consegnare i moduli, potrebbero esserci infatti dei disguidi in caso di malattia, assenza o di dimenticanza. Le informazioni importanti per ottenere i rimborsi arriveranno via posta, Stock consiglia di rivolgersi alla propria banca nel caso in cui entro il 15 maggio non si sia ricevuta nessuna comunicazione, in modo da non creare confusione agli sportelli.
Chi ha aderito alle offerte del governo argentino nel 2005 e nel 2010 non vedranno aprirsi delle nuove possibilità , i risparmiatori che rientrano in questa categoria si sono impegnati a non fare causa all’Argentina e ad accontentarsi degli interessi che gli sono stati offerti in quel range temporale. Dal 2014 questi risparmiatori non ricevono più cedole, ma può darsi che possano ottenere degli altri versamenti dopo che lo stato argentino avrà risarcito i 50 mila italiani che devono presentare la richiesta entro maggio e gli hedge fund.
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