Negli ultimi anni, l’utilizzo della cambiale è aumentato in modo rilevante. Uno strumento utilizzato come forma di pagamento alternativa ai contanti e ai finanziamenti, strumento che a causa della crisi è diventato un supporto utile alle famiglie per acquistare beni o per essere utilizzato come una sorta di finanziamento.
Solo nel 2012 le imposte di bollo acquistate sono state 550.000, dimostrazione concreta di quanto la cambiale sia tornata d’attualità. Numeri che sottolineano il suo essere una delle principali risposte alla diminuzione del potere di acquisto dei cittadini.
Cambiale: cos’è e come funziona
La cambiale non è altro che un titolo di credito all’ordine, formale e astratto, che garantisce al possessore il diritto di farsi pagare una determinata somma alla scadenza indicata sul titolo stesso. Uno strumento unico che, a seconda dei casi, dà la possibilità di:
- rinviare al futuro un pagamento a coloro che sono impossibilitati a onorare il proprio debito perché si trovano in difficoltà a livello economico;
- dare un ordine incondizionato a un’altra persona di pagare una certa somma entro una data determinata.
Il creditore detiene la cambiale sino al momento dell’incasso ovvero alla scadenza della data segnalata. Se desidera incassare in anticipo la somma può ricorrere allo sconto cambiario. In questo caso la cambiale viene ceduta alla banca che anticipa parte del credito. Come tutti i titoli esecutivi, in caso di mancato pagamento il debitore rischia l’immediata esecuzione forzata sui suoi beni.
Nata come mezzo per trasportare capitali, la cambiale si è però affermata come strumento di supporto al credito tanto da considerarsi una reale alternativa alla moneta.
Gli elementi costitutivi della cambiale sono indicati dall’articolo 1 della legge cambiaria (regio decreto n. 1669/33):
La cambiale contiene:
1) la denominazione di cambiale inserita nel contesto del titolo ed espressa nella lingua in cui esso è redatto;
2) l’ordine incondizionato di pagare una somma determinata;
3) il nome, il luogo e la data di nascita ovvero il codice fiscale di chi è designato a pagare (trattario);
4) l’indicazione della scadenza;
5) l’indicazione del luogo di pagamento;
6) il nome di colui al quale o all’ordine del quale deve farsi il pagamento;
7) l’indicazione della data e del luogo dove la cambiale è emessa;
8) la sottoscrizione di colui che emette la cambiale (traente).
Per essere valida è obbligatorio che nella cambiale siano sempre presenti tutti i requisiti essenziali: la sottoscrizione del traente o emittente, la data di emissione, il nome del trattario, il nome del prenditore, l’ordine incondizionato al pagamento e la denominazione “cambiale”.
Gli altri elementi, considerati come requisiti naturali, possono invece essere omessi. In particolari casi le informazioni mancanti sono integrate dalla legge (in assenza di una data di scadenza la cambiale è pagabile a vista al massimo entro un anno dal giorno di emissione), in altri sono aggiunte successivamente, tramite accordo (la cosiddetta cambiale in bianco).
La disciplina della circolazione e del pagamento della cambiale si rifà a quella dei titoli di credito all’ordine, con l’eccezione che il trasferimento mediante girata può essere escluso dal traente o dall’emittente con l’apposizione della clausola “non all’ordine”. La cambiale è trasferibile solo nella forma e con gli effetti di una cessione ordinaria.
Il pagamento della cambiale può inoltre essere garantito da un terzo (avallante), per l’intera somma o per parte di essa.
Al momento dell’emissione, sulla cambiale viene apposto un bollo. L’importo del bollo su cambiale è pari al 12 per mille dell’importo del credito per le cambiali tratta e dell’11 per mille per le cambiali pagherò (indicate anche come vaglia cambiari). La cambiale senza bollo è comunque valida, ma non è un titolo esecutivo, quindi non potrà essere protestata.
Cambiale Tratta
Emessa da un creditore è uno strumento molto utilizzato nel campo del commercio. Si costituisce come un ordine che un soggetto, detto traente, dà ad un altro, detto trattario, di pagare una data somma di denaro in favore di un terzo soggetto chiamato prenditore.
Giuridicamente è definibile come una delegazione di pagamento di cui all’articolo 1269 del codice civile. Il rapporto tra traente e trattario viene detto rapporto di provvista mentre quello tra traente e prenditore rapporto di valuta. L’ordine di pagamento è incondizionato: non possono cioè essere apposte condizioni legate al pagamento.
Se non accetta la tratta il trattario non assume alcuna obbligazione e non diventa cambiario. In poche parole la sua responsabilità diventa reale solo nel caso in cui accetti l’ordine in maniera esplicita sul titolo. Il traente deve presentare al trattario la cambiale entro la data di scadenza: in caso di rifiuto il portatore può far protestare il titolo.
Cambiale Pagherò
Il pagherò è una promessa di pagamento che un soggetto (emittente) fa in favore di un altro soggetto (prenditore). I soggetti implicati da questa forma, a differenza della tratta, sono solo due persone.
La promessa a pagare può però essere trasferita ad un terzo soggetto mediante la girata: in questo modo il giratario assume l’impegno a pagare la somma specificata entro la scadenza. Anche la cambiale pagherò è incondizionata.
Come si compila una cambiale
Tutti i dati relativi alla cambiale si ritrovano sul fronte del documento di credito. Per prima cosa, vanno indicati la data e il luogo di emissione. Vanno poi aggiunti l’importo in cifre della cambiale, la data di scadenza (può essere una data fissa, una scadenza a certo tempo data o a certo tempo vista) e va specificato l’ordine di pagamento, indicando la dicitura pagherò in caso di vaglia cambiario o pagate (o pagherete) in caso di cambiale tratta.
Di seguito, vanno aggiunti l’importo espresso in lettere e i dati relativi alla domiciliazione di pagamento, ovvero il luogo in cui andrà pagata la cambiale (può trattarsi del domicilio del debitore o di una banca). Gli ultimi elementi presenti sul fronte della cambiale sono il riquadro che contiene i dati anagrafici del debitore e la firma dell’emittente o del trattario.
Sul retro della cambiale si trova lo spazio per apporre il bollo e lo spazio riservato alle eventuali girate.
Conclusioni
La cambiale per semplicità di utilizzo si conferma quindi una risorsa realmente utile per le famiglie, che continua ad essere per questo scelta ed utilizzata. Spesso le cambiali sono usate in alternativa ai finanziamenti per l’acquisto rateale di beni di consumo e in alcuni casi sono usate per il rimborso dei prestiti personali.
Una diffusione che porta con sé anche qualche criticità, protesti su tutti. Secondo una ricerca di Gextra, solo nel 2013 i mancati pagamenti dei “pagherò” sono aumentati di oltre il 300% rispetto all’anno precedente, raggiungendo la cifra di 1.606 miliardi di euro. Una chiara dimostrazione della fragilità finanziaria di famiglie e imprese.
luigi
se la cambiale non viene pagata alla scadenza cosa succede?
gianfranca
molto interessante e istruttivo.
Hugo
Io compro camion finanziamento ventiquvatro mesi tutto pagato dopo scaduto data di locassione come funziona