striscia-blu-marciapiede Le auto che sostano sui marciapiedi dovrebbero essere sanzionate perché commettono un'infrazione al Codice della Strada, che detta chiaramente i luoghi idonei alla realizzazione dei parcheggi a pagamento. La norma vieta infatti la sosta o la fermata sul marciapiede, fatto salvo per le diverse segnalazioni e per la segnaletica orizzontale eventualmente presente che lo consentano (come avviene in alcuni Comuni). Sostare infatti sul marciapiede comporta la rimozione del veicolo secondo le modalità previste dall'art. 159 del Codice della Strada o, in alternativa, quando ciò non comporta intralcio o pericolo alla circolazione, è consentito il blocco del veicolo con le ganasce del tipo omologato. Ma cosa fare se è proprio l'amministrazione comunale che autorizza il parcheggio di auto e veicoli sul marciapiede? Sembrerebbe infatti che alcuni Enti, utilizzando la postilla sopracitata, per incamerare soldi e far cassa, reinterpretano così a loro "esigenza" il Codice della Strada. É successo recentemente a Sacile in provincia di Pordenone, in via Ettoreo, dove sul marciapiede  sono apparse strisce blu. L'insolito parcheggio è stato definito sul quotidiano Messaggero Veneto un dipinto “trompe-l’oeil” che illude sullo spazio. Ovviamente molti automobilisti non si fidano a parcheggiare in quegli spazi perché hanno timore che l'atto possa essere punito con una multa (che varia da 84 euro  a 335 euro  per le auto e da 40 euro  a 163 euro se l'infrazione è commessa con ciclomotore o motoveicolo a due ruote) e pertanto preferiscono trovare delle alternative.
La domanda sorge spontanea: ricavare lo spazio da destinare ad uso parcheggio occupando una buona parte del marciapiede pubblico è davvero un'opzione legittima? O ancora: é davvero giusto autorizzare il parcheggio sul marciapiede perché ci sono le strisce blu a pagamento e punirlo se il trasgressore lo fa dove non ci sono? E se l'auto supera e invade l'area delimitata dalle strisce blu e preclude il regolare transito riservato ai pedoni va sanzionata?